I MAESTRI E I MESSAGGI LA LUCE COSMICA
LA LUCE COSMICA
Ora… uno dei migliori esercizi che possa consigliarvi, `e quello di abituarvi ogni giorno, più volte al giorno, a respirare la luce. Sceglietevi un luogo tranquillo dove nessuno vi possa disturbare, mettetevi in una posizione comoda e respirate: inspirate immaginando di attirare la luce cosmica, quella luce infinitamente più sottile ancora della luce del sole, quella quintessenza impalpabile, invisibile, che penetra ogni cosa. Fate penetrare in voi quella luce affinchè circoli attraverso tutte le vostre cellule e tutti i vostri organi. . . . Poi, espirando, fatela uscire da voi proiettandola per illuminare, rischiarare e aiutare il mondo intero. E’ un esercizio straordinario, perchè dal punto di vista cabalistico, diventate la lettera Aleph. Aleph, prima lettera dell’alfabeto ebraico, `e il simbolo dell’essere che con una mano riceve la luce celeste, e con l’altra la distribuisce agli esseri umani. Non potete diventare “Aleph” se pensate esclusivamente a voi stessi, se trattenete tutto per voi. Aleph `e l’essere che pensa unicamente a dare, a riscaldare, a illuminare, a vivificare, senza occuparsi di se stesso. `E un creatore, un salvatore dell’umanità, è un figlio di Dio.
Quante persone vorrebbero ricevere delle rivelazioni dal mondo divino, sentirsi ispirate e vivere nell’estasi! Tutti pensano che sia estremamente difficile raggiungere queste cose, mentre in realtà è molto semplice, tanto semplice che se si dicesse loro come è possibile, non lo crederebbero: di conseguenza non faranno mai nulla per riuscirvi e non conosceranno mai gli splendori del mondo divino.
Molti anni fa, quando ero ancora un giovanissimo discepolo presso il Maestro Peter Deunov, gli posi la seguente domanda: “Qual è il mezzo più efficace per legarsi a Dio e per sviluppare le facoltà e le virtù spirituali?” Mi rispose: “Si deve pensare alla luce, concentrarsi su di essa e immaginare che l’ universo intero sia immerso nella luce”. Ho lavorato a lungo su quella visione e ho imparato moltissimo. In realtà Dio non è la luce, ma è molto di più della luce; non lo si può conoscere e nemmeno immaginare.
Del resto, se nella Genesi è scritto che il primo giorno Dio creò la luce, ciò vuol dire che Dio non è la luce, ma che con la luce creò l’universo.
Dio non è la luce, ma poiché la luce è la prima emanazione divina, essa contiene tutte le qualità, tutte le virtù di Dio, per cui si può conoscere Dio soltanto attraverso la luce. Ecco un esercizio che potete fare ogni giorno, più volte al giorno, appena avete qualche minuto libero: cercate di concentrarvi sulla luce, di riposarvi sulla luce, di fondervi nella luce, di impregnarvi di luce… immaginate che l’universo intero sia immerso nella luce. Sentirete a poco a poco che in voi tutto si ristabilisce, si riequilibra, che la luce vi porta la vera conoscenza, la pace duratura, l’equilibrio e la potenza; invece di perdere il vostro tempo in tante attività inutili, pensate alla luce che rischiara, che vivifica e che calma.
Non potrete mai trovare il vero senso della vita al di fuori della luce. Prendiamo un esempio molto semplice di vita quotidiana: se durante la notte vi svegliate e volete alzarvi, la prima cose che fate è accendere una lampada. Appena ci vedete, potete muovervi senza difficoltà, mentre nell’ oscurità potreste far cadere degli oggetti, ferirvi, ecc… Ma la maggioranza degli esseri umani non ha afferrato la lezione della luce e, simbolicamente parlando, continua a fare tutto nelle tenebre; l’uomo non sa nemmeno dov’è ed è per questo che è immerso nei guai.
Bisogna cercare la luce, concentrarsi su di essa, berla, mangiarla, metterla al di sopra di tutti i tesori della terra. Appena avete un istante di libertà, chiudete gli occhi e concentratevi sul-l’ immagine della luce che penetra tutto e apporta tutte le benedizioni. Siete in attesa dal dentista, oppure in una stazione?… Invece de sfogliare riviste che portano notizie inutili o sciocche, pensate per qualche minuto alla luce.
Quando camminate per la strada, può accadere che vi assalgano dei pensieri o dei sentimenti negativi. Naturalmente non potete fermarvi e chiudere gli occhi, altrimenti nel giro di qualche minuto avreste intorno tutta una folla e taluni porterebbero una sedia per contemplarvi più comodamente; perfino il traffico rischierebbe di bloccarsi! Ma nulla vi impedisce di fermarvi un istante davanti a una vetrina per guardarla — naturalmente non una vetrina dove altre persone potrebbero osservarvi dall’interno — e lì vi concentrate qualche secondo cercando di introdurre in voi la luce. Appena sarete pronti per riprendere il cammino, vi sentirete alleggeriti e purificati.
Ecco dei metodi che quasi tutte le persone non conoscono; cammineranno per ore, portandosi appresso delle preoccupazioni tanto da morirne e continueranno a trascinarsi dietro quello stato per tutta la giornata. Mai verrebbe loro in mente di fermarsi in un parco per trasformare il loro stato d’animo alla vista degli alberi, dei fiori e delle fontane… Andranno piuttosto in un bar a bere qualcosa, guardando i passanti come fanno le mucche che guardano i treni che passano, per poi ripartire con dentro le stesse inquietudini di prima e, quando entreranno in casa, trasmetteranno quelle negatività alla moglie che li attende. “Cara, come stai?”, e poi un bacio col quale riverseranno su di lei tutti quei miasmi interiori, miasmi che la mamma a sua volta trasmetterà ai bambini… È così che gli esseri umani vivono, inconsapevolmente, scioccamente.
Pur parlandovi di queste cose, non sono del tutto sicuro che acquisirete il gusto di concentrarvi sulla luce, di osservare come essa lavori su di voi per modellarvi, purificarvi, vivificarvi e resuscitarvi. Si è sempre pronti ad accogliere tutto ciò che può creare soltanto difficoltà e fastidi, anzi si spalancano le porte, ma quando si tratta della luce, non si ha mai tempo, non si ha mai spazio. Gli esseri umani sono sempre deboli e infelici, perché non hanno ancora dischiuso il loro intelletto, il loro cuore, la loro anima e il loro spirito alla sola cosa per cui ne valga la pena: la luce.
L’esercizio che vi ho appena indicato è valido in tutte le circostanze della vita: che lavoriate in cucina, che scriviate delle lettere, che vi laviate, che vi vestiate o svestiate, immaginate per qualche secondo la luce nella quale è immerso l’intero universo. Certi chiaroveggenti l’hanno vista e hanno potuto vedere che tutte le creature, tutti gli oggetti, anche le pietre, sono inondati dalla luce ed emanano luce. Quella luce è chiamata luce astrale, perché è paragonabile alla luce delle stelle, ma al di sopra di essa esiste un’altra luce ancora più sottile. Talvolta, mentre meditavate o eravate in uno stato di elevata spiritualità, avete potuto sentire che tutto in voi diventava luminoso, come se un sole vi irradiasse dall’interno, come se si fossero accese in voi delle lampade, e avete sentito anche che quella luce si irradiava attraverso il vostro viso. Quando vi elevate ai gradi superiori della bontà, della generosità, della dolcezza, della purezza, la luce si accende in voi, la vedete, tutto si illumina.
Tutti sanno come facevano gli uomini primitivi per accendere il fuoco: strofinavano fortemente due pezzi di legno l’uno contro l’altro fino a quando l’attrito produceva del calore, dopodiché, continuando a strofinare, appariva il fuoco. Vi sono dunque tre tappe: il movimento, il calore e la luce. Interpretando questo fenomeno, si constaterà che il movimento corrisponde all’attività prodotta dalla volontà, il calore al sentimento prodotto dal cuore, il fuoco, cioè la luce, al pensiero prodotto dall’intelletto. Simbolicamente si può affermare che, nel campo dell’amore, gli esseri umani si fermano al movimento. Certo, quel movimento produce del calore, ma è necessario superare lo stadio della semplice sensazione per andare oltre, fino alla luce, alla comprensione, al fine di penetrare i misteri dell’universo. L’amore può condurre l’uomo a quel traguardo, ma a condizione che cessi di considerarlo esclusivamente come un’effervescenza gradevole. Esiste una scienza che insegna al discepolo come produrre la luce, ma per ottenere questo, egli non deve unicamente cercare il piacere, poiché il piacere assorbe tutte le energie e impedisce alla luce di manifestarsi.
Quando siamo riuniti per meditare in silenzio, lasciate da parte tutte le vostre preoccupazioni, concentratevi sulla luce, come se ogni cosa dipendesse da essa, come se la vostra stessa vita dipendesse da essa. Poi immaginate di stare vivendo il vostro ultimo istante, di stare per lasciare la terra e che solo la luce possa salvarvi, per cui vi affidate a essa. La luce… Null’altro deve contare per voi. Questo è l’esercizio più meraviglioso che esista.
Potete immaginare la luce bianca, incandescente, per poter dire come gli Iniziati: “Io sono la particella delle particelle dell’Anima incandescente”… Immaginatela viola, blu, verde, gialla, arancione o rossa, ma è preferibile che sia bianca, perché la luce bianca raggruppa tutte le altre. Grazie alla luce bianca potete ottenere l’onnipotenza del viola, la pace e la verità del blu, la ricchezza e l’ eterno ringiovanimento del verde, la saggezza e la conoscenza del giallo, la salute, il vigore e la vitalità dell’ arancione, nonché la forza, l’attività e il dinamismo del rosso. Ma che in primo luogo essa sia bianca. Quando sarete riusciti a concentrarvi sulla luce, quando la sentirete come un oceano che vibra, che palpita, che freme, dove tutto è pace, felicità e gioia, allora comincerete a sentire che la luce è un profumo e una musica, quella musica cosmica che chiamano la musica delle sfere, il canto di tutto ciò che esiste nell’universo.
Non esiste un lavoro che sia più degno, più glorioso, più potente del lavoro con la luce. Se clip_image011volete veramente occuparvi di qualcosa di grande, di nobile, non c’è nulla di meglio. Tutte le altre attività hanno un lato buono e uno cattivo. Se vi osservate, qualche anno dopo vi renderete conto che, qualunque attività abbiate esercitato, vi avete “lasciato le penne”, vi avete perso le vostre energie, la vostra salute e la vostra bellezza. Certamente avrete ottenuto qualche vantaggio, qualche soldo, qualche piccola gratificazione, ma se mettete tutto ciò sulla bilancia divina, constaterete che quel poco che avete guadagnato non compensa le ricchezze che avete perduto.
Purtroppo, questo è un genere di calcolo che gli uomini non sono abituati a fare. Può darsi che sappiano fare molti calcoli, ma quando si tratta di ottenere del denaro, onori, gloria o scienza, non mettono mai sull’altro piatto della bilancia le perdite che quelle acquisizioni comportano: la pace, la salute, la gioia e la purezza. Può darsi che riescano a ottenere quanto desideravano, ma qualche anno dopo li ritroviamo nelle cliniche psichiatriche, incapaci di mangiare, di bere e di rallegrarsi. Allora si rendono conto del valore di ciò che hanno perduto e dicono: “Se avessi saputo!…” ma allora sarà troppo tardi. Occorreva saperlo prima! Ecco perché, voi che “sapete”, dovete consacrare una quantità sempre maggiore di tempo per pensare alla luce; è la sola attività che possa veramente arricchirvi e ristabilirvi. In tutte le altre attività, credetemi, mentre guadagnate qualche briciola da un lato, dall’altro perdete cose ben più preziose. Provate a fare una retrospezione della vostra esistenza e scoprirete quanto è vero.
Quindi, d’ora innanzi, prima di lanciarvi in occupazioni che vi procurerebbero nuovi vantaggi mondani, riflettete su quanto ciò vi costerebbe almeno in due campi: in quello della salute e in quello dell’evoluzione, dell’evoluzione spirituale naturalmente. Il mio compito consiste nel portarvi a conoscere criteri che vi permettano di trasformare la vostra vita e di avviarvi verso una nuova esistenza. Se dovessi insegnarvi ancora le regole della vecchia vita, magari per farvi piacere, non ne varrebbe la pena; tanto varrebbe per me chiudere bottega. Dunque, continuerò a presentarvi le grandi leggi che possono aiutare gli uomini a rinsavire, per ritrovare il cammino verso la patria celeste. Ora, che vi siano pochi candidati disponibili a seguire tali regole è un’altra faccenda; io devo comunque continuare a insegnare. Pertanto, che vi troviate qui tutti uniti, oppure soli a casa vostra o altrove, pensate sempre a stabilire un legame con la fonte di tutte le benedizioni: la luce. È tutto qui.
Molto tempo fa (avevo forse vent’ anni), lessi alcune parole che non ho mai più dimenticato. Era una citazione di Zohar. Era in bulgaro, naturalmente, ma ve la traduco: “Vi sono sette luci nella più sublime delle altezze ed è là che abita l’Antico degli Antichi, il Nascosto dei Nascosti, il Misterioso dei Misteriosi, Ain Sof’. Quando pronunciavo quelle parole, tutto vibrava e sussultava in me.
Quelle sette luci sono i sette colori e a ciascuno di essi corrisponde una virtù: al viola il sacrificio, all’indaco la forza, al blu la verità, al verde la speranza, al giallo la saggezza, all’arancione la santità e al rosso 1′ amore. Ma dovete sapere che ogni errore che l’uomo commette, riduce in lui la potenza che corrisponde a uno di quei colori. È pressoché inutile lavorare con la luce e con i colori per ottenere dei poteri spirituali, se non li si sostiene in sé praticando le virtù corrispondenti. Tutti coloro che credono di poter diventare dei grandi maghi unicamente dedicandosi a una certa pratica, senza nulla migliorare nella propria vita interiore, si sbagliano. Gli esseri superiori non cedono a quei tentativi; sono gli esseri di livello inferiore, cioè gli elementali e i mostri, che si avvicinano. Se volete attirare gli angeli e gli arcangeli, ci riuscirete soltanto grazie alle vostre virtù, poiché le entità superiori rispondono soltanto a coloro che sanno manifestare la vera luce, cioè la purezza, l’amore, la saggezza e la verità.
Sappiate anche che, se volete attirare l’amore o l’amicizia di qualcuno, tutti i mezzi abitualmente impiegati per riuscirvi sono vietati — il denaro, la seduzione, la violenza, i regali, quantunque siano questi i mezzi più usati perché i più facili — salvo la luce. Il solo mezzo riconosciuto dal Cielo, e al tempo stesso il più potente, consiste nell’inviare agli esseri dai quali vorremmo essere amati dei regali di luce spirituale da diffondere intorno a loro. Se volete che qualcuno vi ami o pensi a voi, inviategli della luce: la sua anima, che percepirà la presenza di un’entità benefica, vi apprezzerà sempre di più.
Desiderate che gli amici presso i quali intendete recarvi siano felici di ricevervi? Allora, non comportatevi come fa la gente in generale che va a far visita ai parenti e agli amici nel momento in cui è di cattivo umore, irritata e angosciata. Prima di entrare in una casa, raccoglietevi qualche istante pensando che quella casa e chi vi abita siano immersi nella luce. Cosi facendo, come potrebbero non essere felici di ricevervi?
La luce deve costituire la vostra preoccupazione costante. Ovunque siate, appena disponete di un momento libero, pensate alla luce. Quando sentite la vostra anima offuscata da una preoccupazione, da una difficoltà o da un dubbio, andate verso la luce e parlatele. Ditele: “Oh luce, tu che sei la più intelligente, entra in me, vieni a illuminare il mio cuore e la mia mente!”. E la luce verrà a illuminarvi. Se volete aiutare qualcuno che si trova nella sventura, inviategli col pensiero dei raggi luminosi e impregnatelo di quei raggi. Se avvertite un dolore nel vostro corpo, chiamate la luce, immaginate che escano dalle vostre dita dei raggi di tutti i colori e dirigeteli verso la parte dolorante; dopo un certo tempo constaterete un miglioramento.
Sappiate che potrete sentirvi veramente bene soltanto quando sarete capaci di formare intorno a voi un’ aura pura e potente, con tutti i colori dello spettro solare. Quella è la vera medicina. Un’aura potente è la migliore protezione, è come una barriera che si oppone alla cattive correnti e ai guai di ogni genere. Avvolto in una tale aura, l’uomo è come una fortezza; mentre intorno a lui tutti sono agitati, turbati e ammalati, egli conserva sempre il suo amore e il suo coraggio, perché sente di essere abitato da una presenza luminosa grazie alla quale può dare aiuto anche agli altri.
Cercate di comprendere l’importanza del lavoro con la luce e disponete di un mezzo infallibile. Se non riuscite a ottenere subito dei risultati, vuoi dire che siete rimasti troppo a lungo lontani dalla luce. Si sono accumulati in voi talmente tanti elementi opachi che la luce non può ancora penetrare. Essa incontra degli strati troppo impenetrabili, per cui dovete aiutarla ad aprirsi un passaggio purificandovi, allo scopo di rendere quegli impedimenti sempre più sottili e trasparenti.
Un giorno, quando finalmente la luce scaturirà e inonderà tutto, sarà il trionfo dell’umanità nel mondo intero. Ma occorrono delle lampade accese, vive, come il Rabbi Shimon Bar Yokai, che è stato chiamato “La Lampada Sacra”, perché diffondeva luce. Quando morì, si disse che la lampada si era spenta, ma la lampada continua a illuminare nell’altro mondo.
Omraam Mikhael Aivanhov
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