Forma umana degli Angeli
Gli Occhi
"... E in mezzo al trono e attorno al trono, quattro creature viventi piene d'occhi davanti e di dietro. ... E le quattro creature viventi avevano ognuna sei a1i ed eran piene d'occhi all'intorno e di dentro... " Apocalisse /V, 6-8.
Accade sovente che gli Angeli appaiano ricoperti di occhi e questa particolarità anatomica è molto importante. Gli occhi sono associati alla funzione sensoriale più elevata nell'uomo. Avendo raggiunto la sua completa realizzazione, La vista diventa, in effetti, visione beatifica e rappresenta allora l'ultima realizzazione spirituale. Gli Angeli possiedono questa visione di Dio. Se sono ricoperti di occhi è solo per sottolineare la loro consacrazione alla contemplazione della divinità ma anche la loro capacità di percepire in maniera completa e perfetta la realtà del nostro mondo.
Le Mani
"… I quattro cherubini avevano ciascuno quattro facce e quattro ali; e sotto le loro ali appariva la forma di mani d'uomo". Ezechiele X, 2 l.
Anche le mani sono spesso presenti ed osservate dai mistici e dai chiaroveggenti. Secondo la simbologia tradizionale rappresentano la volontà spirituale, indipendente dalla personalità. Le mani rappresentano la volontà di Dio e simboleggiano che gli Angeli sono i Suoi messaggeri. I gesti o la posizione delle mani rivelano anche, con molta precisione, il tipo di messaggio portato dall'Angelo. Per esempio, se ha la mano sinistra alzata egli viene a compiere la giustizia divina, se tende la mano destra si fa latore della divina misericordia. Se l'indice della mano destra punta verso il cielo e le altre dita sono ripiegate sul palmo, si farà messaggero di una rivelazione. Notiamo infine che le mani angeliche servono anche a trasmettere gli impulsi spirituali. Esse si illuminano e permettono all'Angelo di dirigere una forza spirituale verso il destinatario in forma di raggio luminoso.
Le ali
"... Sopra di lui stavano i Serafini, ognuno dei quali aveva sei ali: con due si copriva il viso, con due si copriva i piedi, e con due volava. " Isaia VI, 2.
Le ali indicano simbolicamente che gli angeli sono liberi dalla materia e si possono liberare con la volontà dagli impedimenti fisici. Dionigi l'Areopagita dichiara: "L'ala simboleggia la prontezza ad elevarsi, il celestiale che da l'accesso verso l'alto e, con l'ascesa, il superamento di tutte le bassezze; la leggerezza delle ali indica che essi non hanno alcuna inclinazione terrestre ma si elevano in completa purezza e senza pesi verso le altezze sublimi...". Tuttavia sarebbe falso dire che questa immagine è solo simbolica. Le ali maestose sono anche l'espressione di correnti di energia vitale molto potenti che si irraggiano dagli Angeli. Così, più l'Angelo è in alto nella gerarchia, maggiore sarà il numero delle sue ali e maggiore la loro apertura. Muovendole, concentra in sé la forza spirituale che poi dirigerà verso chi lo ha invocato. Così, in un intervento di guarigione, è possibile osservare l'Angelo che batte le ali proprio sopra il malato. Allo stesso modo, le immagini popolari che presentano l'Angelo che cinge con le ali colui che assiste, sono perfettamente realistiche. Abbracciando l'uomo con le sue ali, egli comunica una forza che rivitalizza tutto il suo essere (fisico, emozionale, mentale e spirituale). Abiti e Utensili L'interpretazione degli abiti e degli strumenti sacri attribuiti agli spiriti celesti, ci porta ad un'ulteriore precisazione molto interessante a proposito delle loro funzioni.
L'abito
"E avvenne che mentre stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero dinanzi a loro due uomini in vesti sfolgoranti... " Luca XXIV, 4.
Sempre molto luminosa, la veste, simbolo esteriore dell'attività spirituale, rivela la finzione specifica dell'Angelo. Il colore quindi, varia a seconda della funzione e degli attributi fondamentali che l'essere celeste desidera esprimere. Una veste che ha per colore dominante il violetto, indica una vita totalmente dedicata a Dio, una via di servizio e di rinuncia. È interessante notare, a questo proposito, che sugli affreschi e le vetrate delle cattedrali, il Cristo è sempre rappresentato, durante la passione, vestito di una veste viola. Trasformando la sua natura umana per tornare a Dio, il Cristo ricorda l'aspirante che deve, anch'egli, saper morire al mondo per resuscitare in Dio.
Sul vestito dell'Angelo, il viola rappresenta dunque, la funzione alchemica di trasmutazione. L'indaco è il colore della devozione profonda e del sacrificio dove la coscienza si fonde con il divino. Questa tinta orienta e dirige verso l'infnito. Sull'abito dell'Angelo l'indaco significa dunque, la finzione mistica dell'abnegazione. Il blu è il colore delle aspirazioni elevate e della verità. Sulla veste dell'Angelo, il blu indica dunque una funzione rivelatrice della verità. Il verde è il colore della speranza.
Il raggio verde portatore di speranza per un domani migliore. Il verde è anche il colore della rinascita, della rigenerazione. È il colore della primavera, è associato alla Pasqua, alla Resurrezione, non soltanto simbolo di vita ma anche di rinascita. Il verde come principio di rigenerazione interiore è estremamente importante. Sulla veste dell'Angelo il verde simboleggia dunque una funzione rigeneratrice di guarigione. Il giallo, colore della mediazione tra i due mondi, simboleggia la conoscenza mistica, i beni spirituali, le rivelazioni fatte all'iniziato.
Sull'abito di un Angelo il giallo indica dunque, una funzione iniziatica di meditazione e di rivelazione divina. L'arancione è il colore dell'equilibrio tra l'istinto (rosso) e la ragione (giallo),l'armonia tra il fuoco del profondo ed il fuoco del cielo.
Sulla veste dell'Angelo l'arancione rappresenta quindi, una funzione armonizzante tra la vitalità organica e quella spirituale. Il rosso è il colore del coraggio, della forza e della potenza celeste. Emblema del dominio dello spirito sulla materia, è il colore del cappello che il papa indossa quando afferma la sua autorità.
Il rosso è essenzial-mente il colore dell'incarnazione e della manifestazione dello spirito nella materia. Sulla veste dell'Angelo, quindi, il rosso indica una funzione di rivelazione, sempre presente all'origine di una nuova realtà. Tutto questo per sottolineare che i colori e le loro infinite sfumature possono rivelare un aspetto preciso della funzione celeste dell'Angelo che appare e la natura della forza che da lui emana. L'aspirante riceverà spesso questa forza sotto forma di mantello che viene deposto sulle sue spalle.
La Cintura
"…E i sette angeli che recavano le sette piaghe uscirono dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente, e col petto cinto di cinture d'oro. " Apocalisse XV, 6
Simbolo di protezione, di purificazione e di forza, la cintura è sempre stata in stretta relazione con la castità e la fecondità spirituale ottenuta con la concentrazione mentale. Così la sua presenza nella visione di intelligenze celesti significa, come scrive Dionigi l'Aeropagita: "...la cura con la quale loro conservano il potere che essi hanno di riconciliare, di unificare le loro energie mentali entro se stessi, e ripiegarsi armoniosamente nel cerchio infallibile della loro identità". La cintura può evocare anche la servitù di colui che ha saputo rinunciare alle proprie specificità per diventare un canale migliore della volontà divina. La cintura simboleggia in questo senso l'umiltà, nella misura in cui chi la riceve, riconosce per questo gesto stesso la superiorità di Dio, suo Signore e Padre.
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