LA MALATTIA
Una malattia non è un castigo, non è un modo con il quale l’Universo cerca di punirti. Una malattia è una difesa dell’anima, un dono del cielo, nel quale, come in uno specchio, potrai vedere i tuoi errori della percezione, le tue illusioni. Nel piano sottile accade questo: una persona che si rifugia mentalmente nel futuro e costruisce i suoi progetti, profondamente scontenta del presente e bloccando la percezione dell’adesso, scompare dal momento “qui ed ora”. Scompare semplicemente.
Se manca una percezione sentimentale e mentale di ciò che accade in questo secondo, la mente vaga nello spazio delle varianti del futuro. Una moltitudine dei piani sembra più attraente di questo istante. Una moltitudine di cose attese con passione inghiotte l’attenzione e questa scompare dal presente. La punta dell’attenzione è diretta ad un’illusione, a ciò che non c’è. E tutta questa fuga e generosamente condita dallo scontento, dalla lotta, allo sconforto sentimentale.
In questo momento l’Universo ci corre in aiuto. Il corpo si offre per togliere questo sonnacchioso allacciamento al futuro. Come diversamente si potrebbe restituire alla persona il valore del libero respiro, se non appesantendogli i polmoni? Come restituirgli il senso del corpo se non con la febbre, con il dolore in ogni cellula, con il rumore nelle orecchie? Come dissuaderla dalla fuga nel futuro se non con il mal di testa e la debolezza, l’impossibilità di muoversi?
Il dolore su sente solo nel presente, esso restituisce le persone nel qui ed ora. Gli offre la possibilità di valorizzare ciò che è gratis ogni secondo: il respiro pulito e profondo, il piacere di camminare, di correre, d ridere, di guardare, di sentire, di toccare. Sono i nostri grandiosi modi di essere vivi, e ce ne dimentichiamo sempre. Non apprezziamo ciò che riceviamo gratis, come il dono dell’Universo.
Usa la malattia come un dialogo con Dio. Vivila come se da questa lezione dovesse dipendere la tua vita, e accetta con gratitudine ogni lineetta del termometro, ogni dolore in gola, ogni respiro faticoso. Ricorda quant’è bello essere vivo, come è splendido ciò che hai. Saluta mentalmente tutto ciò che ti porta via da questa assoluta sensibilità. Dimentica il futuro, sii pronto di rinunciare a tutto pur di ritornare alla Fonte.
Immagina che questo istante sia quello ultimo. Il futuro è chiuso, perché tu sei fuggito dal presente, non l’hai apprezzato, e senza il presente non c’è il futuro, come non c’è un fiore senza un terreno. Hai tolto la base e anche te stesso che eri sopra. Hai deciso di non amare questo momento, hai amato quello che non c’è ancora. Hai rimandato il tuo amore per il mondo a tempo indeterminato.
Tu sei l’amore. Se non ce l’hai, in te non c’è nessuno, salvo tre trilioni di cellule raccolte insieme per un periodo di tempo e non si sa perché. Ci sono delle forme, dei colori, del caos, delle costruzioni intellettuali. Senza l’amore sei fuori della materia, la lasci volontariamente.
Se sei malato, ama, ama come non hai mai amato. E’ possibile solo nel silenzio meravigliato davanti al miracolo dell’esistenza che fa nascere la vita stessa in te. Se sei malato, dì addio, elimina tutti gli idoli, uccidi tutti i concetti. Pulisciti e non permettere alla mente di scappare nel futuro e nel passato per più di un secondo.
Non pregare, non chiedere perdono, non piangere e non pentirti: taci semplicemente e ascolta la vita. E’ qui, è sempre stata qui. E tu sembravi un cercatore di tesoro che stava al centro della caverna d’oro con il naso ficcato nella cartina, senza accorgersene di essere arrivato alla meta.
Arrenditi alla saggia Fonte, affidati al suo amore, alla sua premura, alla sua conoscenza di te. Non appena ti restituirai il diritto di essere nel presente, il futuro si aprirà. Il corpo continuerà a vivere e risponderà alla tua beatitudine restituendoti la possibilità di godere e di creare.
© Oksana Bortsova
Una malattia non è un castigo, non è un modo con il quale l’Universo cerca di punirti. Una malattia è una difesa dell’anima, un dono del cielo, nel quale, come in uno specchio, potrai vedere i tuoi errori della percezione, le tue illusioni. Nel piano sottile accade questo: una persona che si rifugia mentalmente nel futuro e costruisce i suoi progetti, profondamente scontenta del presente e bloccando la percezione dell’adesso, scompare dal momento “qui ed ora”. Scompare semplicemente.
Se manca una percezione sentimentale e mentale di ciò che accade in questo secondo, la mente vaga nello spazio delle varianti del futuro. Una moltitudine dei piani sembra più attraente di questo istante. Una moltitudine di cose attese con passione inghiotte l’attenzione e questa scompare dal presente. La punta dell’attenzione è diretta ad un’illusione, a ciò che non c’è. E tutta questa fuga e generosamente condita dallo scontento, dalla lotta, allo sconforto sentimentale.
In questo momento l’Universo ci corre in aiuto. Il corpo si offre per togliere questo sonnacchioso allacciamento al futuro. Come diversamente si potrebbe restituire alla persona il valore del libero respiro, se non appesantendogli i polmoni? Come restituirgli il senso del corpo se non con la febbre, con il dolore in ogni cellula, con il rumore nelle orecchie? Come dissuaderla dalla fuga nel futuro se non con il mal di testa e la debolezza, l’impossibilità di muoversi?
Il dolore su sente solo nel presente, esso restituisce le persone nel qui ed ora. Gli offre la possibilità di valorizzare ciò che è gratis ogni secondo: il respiro pulito e profondo, il piacere di camminare, di correre, d ridere, di guardare, di sentire, di toccare. Sono i nostri grandiosi modi di essere vivi, e ce ne dimentichiamo sempre. Non apprezziamo ciò che riceviamo gratis, come il dono dell’Universo.
Usa la malattia come un dialogo con Dio. Vivila come se da questa lezione dovesse dipendere la tua vita, e accetta con gratitudine ogni lineetta del termometro, ogni dolore in gola, ogni respiro faticoso. Ricorda quant’è bello essere vivo, come è splendido ciò che hai. Saluta mentalmente tutto ciò che ti porta via da questa assoluta sensibilità. Dimentica il futuro, sii pronto di rinunciare a tutto pur di ritornare alla Fonte.
Immagina che questo istante sia quello ultimo. Il futuro è chiuso, perché tu sei fuggito dal presente, non l’hai apprezzato, e senza il presente non c’è il futuro, come non c’è un fiore senza un terreno. Hai tolto la base e anche te stesso che eri sopra. Hai deciso di non amare questo momento, hai amato quello che non c’è ancora. Hai rimandato il tuo amore per il mondo a tempo indeterminato.
Tu sei l’amore. Se non ce l’hai, in te non c’è nessuno, salvo tre trilioni di cellule raccolte insieme per un periodo di tempo e non si sa perché. Ci sono delle forme, dei colori, del caos, delle costruzioni intellettuali. Senza l’amore sei fuori della materia, la lasci volontariamente.
Se sei malato, ama, ama come non hai mai amato. E’ possibile solo nel silenzio meravigliato davanti al miracolo dell’esistenza che fa nascere la vita stessa in te. Se sei malato, dì addio, elimina tutti gli idoli, uccidi tutti i concetti. Pulisciti e non permettere alla mente di scappare nel futuro e nel passato per più di un secondo.
Non pregare, non chiedere perdono, non piangere e non pentirti: taci semplicemente e ascolta la vita. E’ qui, è sempre stata qui. E tu sembravi un cercatore di tesoro che stava al centro della caverna d’oro con il naso ficcato nella cartina, senza accorgersene di essere arrivato alla meta.
Arrenditi alla saggia Fonte, affidati al suo amore, alla sua premura, alla sua conoscenza di te. Non appena ti restituirai il diritto di essere nel presente, il futuro si aprirà. Il corpo continuerà a vivere e risponderà alla tua beatitudine restituendoti la possibilità di godere e di creare.
© Oksana Bortsova
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