sabato 17 giugno 2017

SHIBUMI....SIGNIFICATO.......

Se si dovesse esprimere con una sola parola il concetto di Shibumi si potrebbe scegliere: “sobrietà”.

Shibumi è un termine giapponese entrato in uso durante il Periodo Edo (1603-1867) per indicare il concetto estetico di bellezza che siamo soliti associare alla semplicità di un giardino Zen o alle forme armoniose di un manufatto particolarmente essenziale ed elegante.

Letteralmente Shibumi significa “astringenza”, come la caratteristica del sapore di un frutto acerbo, o di un vino giovane che deve essere affinato in botte affinché le sue componenti tanniche si ammorbidiscano. Ciò rimanda ad un ideale di bellezza grezza, ruvida, la cui nobiltà deriva dalla sobrietà e dalla semplicità, che si collegano con i concetti di austerità, frugalità, riservatezza.

L’idea di Shibumi è associata alla bellezza non appariscente, quella che deriva appunto dall’essenzialità delle forme, dei colori, dei materiali. Shibumi è un sottile equilibrio che si ottiene mediante una ricerca della semplicità, intesa come ciò che è essenziale, senza eccessi di sorta, e pertanto assolutamente notevole.

Nelle arti del movimento ciò si traduce con una gestualità elegante ed essenziale, in cui ogni piccolo dettaglio contribuisce all’insieme armonizzandosi perfettamente con tutto il resto e con ciò che circonda.

La calma che pervade lo spirito mentre si contempla un esempio di imperfetta armonia, dalle linee scarne, come quello delle onde di ghiaia in un giardino Zen, è un esempio lampante di ciò che lo spirito dello Shibumi incarna.

Ed il Karate, con quel suo essere “vuoto” cui lo stesso nome si riferisce, è l’esempio perfetto dell’essenza Shibumi.

Shibumi non è qualcosa che si possa imparare, bensì piuttosto qualcosa che è necessario riscoprire in se stessi. Si tratta perciò di un viaggio, o se si preferisce un cammino (Do), all’interno del proprio animo, alla ricerca di ciò che realmente conta, dell’essenza delle cose.

tratto e condiviso da http://www.karateshibumi.it/old_site/index_files/shibumi.htm

Cosa è Shibumi?

Shibumi allude a una grande raffinatezza sotto apparenze comuni. È un’affermazione così precisa che non ha bisogno di essere ardita, così acuta che non dev’essere bella, così vera che non deve essere reale.
Shibumi è comprensione più che conoscenza. Silenzio eloquente.

Nel modo di comportarsi, è modestia senza pruderie. Nell’arte, dove lo spirito prende la forma di sabi, è elegante semplicità, articolata brevità. Nella filosofia, dove emerge come wabi, è una serenità spirituale non passiva; l’essere senza l’angoscia del divenire. E nella personalità di un uomo, è… come dire? Autorità senza dominio? Qualcosa del genere.

Come si raggiunge questo?

Non lo si raggiunge, lo si… scopre. E solo pochi uomini d’infinita raffinatezza arrivano a scoprirlo.

Vuol dire che bisogna imparare un mucchio di cose per essere Shibumi?

Vuol dire, caso mai, che bisogna passare attraverso la sapienza e arrivare alla semplicità.

Trevanian, Shibumi. Il ritorno delle gru




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