L’ALDILA’ : IL PRIMO APPROCCIO CON LA RINASCITA
Questo messaggio serve per dare una parola di conforto a chi perde una persona cara, con la morte nulla è perduto, si cambia solo il proprio vestito, ci svestiamo della materia biologica liberando la materia prima – il corpo della vita eterna.
Il nostro corpo è utile per la vita terrena e per la nostra evoluzione sulla Terra, con la morte l’uomo lascia il corpo e subito rinasce a nuova vita, risorge.
Appena dopo la morte l’individuo vede il suo corpo e cerca di rianimarlo, perché non riesce a capire cosa sia successo ma poi percepisce il suo spirito che gli dice – IO SONO VIVO, VEDO TUTTO MA IL MIO CORPO NON PUO ‘ PIU’ MUOVERSI.
Poi gli angeli gli parlano, gli fanno capire che non è solo e gli spiegano che il corpo che non c’è più, che l’esperienza di vita terrena è finita e che una nuova vita lo aspetta, nuovi mondi, nuove conoscenze , nuovi aspetti.
Guardandosi intorno l’uomo nota che non è solo ma che è circondato da angeli che lo avvolgono d’amore, gli danno la forza e sorridendo gli indicano la strada per giungere al tunnel.
Infatti gli angeli hanno il compito di assistere alla rinascita ed è proprio quando il corpo terreno è tumulato che l’essenza sale verso la luce e viene pervasa da una immensa pace godendo della vista di luoghi che mai avrebbe potuto immaginare
I raggi del sole danzano intorno all’essere trasmettendogli tutto l’amore, tutto il calore e la serenità che c’è oltre alla vita.
Quando l’essere giunge nel luogo in cui gli è possibile incontrare tutti i proprio cari, che prima di lui hanno lasciato il mondo terreno , li abbraccia e tutti insieme guardano giù vedendo la disperazione dei proprio familiari.
Vorrebbero tornare indietro per rincuorare tutto e dire loro….ma io sono qui, non sono lontano, vi tocco, vi accarezzo , vi parlo, ci divide solo una barriera, quella del corpo biologico, l’essere è sempre vicino e non ti lascia mai……..
La vita sulla Terra dura solo un attimo, è solo un passaggio, una dimora temporanea, necessaria per l’evoluzione dell’essere.
Dal momento del trapasso l’essere con il nuovo corpo è fuori spazio e fuori tempo, non ha le particelle della gravità e ha dunque bisogno dell’energia dell’uomo che vive sulla Terra. Lo spirito attinge energia dall’amore dei propri cari quel calore grande che Dio ha donato all’uomo come seme che sboccia giorno dopo giorno. L’amore è la cosa più bella che l’essere percepisce durante e dopo il trapasso.
Tanti giovani che giungono aldilà della vita terrena, consapevoli che del loro cammino intercorro per fatalità rimangono vicini ai loro genitori, toccano le loro cose e cercano di mettersi in contatto con loro. Lo stesso avviene quando sono la madre o il padre a giungere all’aldilà. Tutto questo può avvenire perché quando il corpo biologico non c’è più, lo spirito e l’anima sono sempre vicini alla vostra vita, lo spazio e il tempo che ci dividono non pesano troppo sul tempo che trascorre.
Quando si perde una persona cara , in particolar modo un figlio , siamo pervasi dal dolore fisico, dal dolore causato da una lunga malattia e da tante sofferenze, ma il dolore più grande è sentirne la mancanza e non percepire il contatto fisico, non possiamo più stringerlo tra le braccia e dargli il nostro amore. E se dopo un’esperienza del genere non si perde la fede, comprendiamo che c’è un filo che ci lega al mistero della vita, un filo eterno che non si rompe mai ed è proprio attraverso quel filo che possiamo sentire il calore, l’amore ed anche ricevere un messaggio che il figlio trasmette dall’aldilà-
La vita intorno a noi continua come se non fosse accaduto nulla ed è solo quel filo a tenerci legati attraverso il tempo e persino attraverso lo spazio dove il nostro caro ora vive e viceversa.
Tratto dal libro UNA VOCE MI GIUNSE DAL COSMO 2 OLTRE LA VITA DI ELENA BERARDI IL PRIMO APPROCCIO CON L’ALDILA’ : LA RINASCITA
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