Gli incensi che depurano
Principio purificatore: Emanazione per reazione Strumenti (in ordine di importanza): benzoino «nero»; benzoino bianco, olibano, gomma arabica.
Quando utilizzarlo? Questo metodo è destinato a purificare principalmente i luoghi in cui ristagnano le energie residue.
Metodologia - Gli incensi che depurano
Innanzitutto, alcune precisazioni. Per purificare uno spazio è necessario procurarsi una resina di incenso (il cosiddetto «incenso in grani») e non un incenso in bastoncini o in coni. Questi ultimi sono realizzati, nella maggior parte dei casi, con polvere di legno di sandalo e additivi più o meno naturali (spesso meno, purtroppo). Ovviamente, alcuni incensi realizzati unicamente con resine e legno sarebbero efficaci, ma sono rari e molto più costosi rispetto alle resine. Inoltre, è necessario impiegarne una grande quantità per ottenere una purificazione davvero efficace, cosa complicata a realizzarsi con dei bastoncini.
Vi occorrerà anche un incensiere (vi consiglio di trovarne uno provvisto di impugnatura o di catenella, che si può maneggiare più facilmente), e dei carboncini (che troverete facilmente nei negozi di prodotti esoterici, in tabaccheria, nei negozi di articoli orientali e persino in alcuni supermercati).
Una volta in possesso di questi strumenti, accendete il carboncino con l’aiuto di un fiammifero e posatelo sull’incensiere.
Sopra metteteci qualche grano (la cosa migliore sarebbe ridurli in polvere per migliorare la combustione) che cambierete regolarmente, poi fate tranquillamente il giro della stanza soffermandovi soprattutto negli angoli. Fate tutto con calma, perché è importante lasciare che il fumo si propaghi in modo corretto in tutto il locale.
Nei forum molti si chiedono quale sia la giusta quantità di grani da impiegare per purificare. Per purificare bene uno spazio relativamente «incrostato», prendete come riferimento 1 grammo/m2. Una quantità che potrebbe sembrare eccessiva, sapendo quanto fumo sprigionano pochi grani. Tuttavia, affinché nessun angolo venga trascurato, è necessario fumigare bene tutto il locale. Se il fumo dell’incenso vi dà fastidio, perché a volte è sgradevole e leggermente aggressivo, vi consiglio di procedere in questo modo: mettete subito una quantità generosa di grani sul carboncino, fumigate rapidamente tutti gli angoli della stanza, poi lasciate l’incensiere al centro del locale rabboccando l’incenso affinché continui a diffondersi. A questo punto, uscite dalla stanza e aspettate che il fumo abbia ben avvolto tutto lo spazio (in genere qualche minuto). Dopodiché, rientrate e spalancate tutte le finestre per far uscire il fumo e rinnovare l’aria, creando il secondo movimento energetico di cui abbiamo parlato in precedenza.
Attenzione: se dovete lasciare l’incensiere incustodito, assicuratevi che sia lontano da tutto ciò che potrebbe incendiarsi (tende, tessuti, tovaglie, piante ecc.). Lo scopo non è quello di fare una purificazione con il fuoco...
Se riuscite a trovarli, vi consiglio di utilizzare i carboncini giapponesi che riscaldano meno e hanno il vantaggio di non «bruciare» l’incenso, cosa che evita gli odori sgradevoli della carbonizzazione.
Limiti
L’azione di questi incensi si limita a rimettere in moto le energie presenti in uno spazio chiuso. Non eserciteranno un’azione particolare sulla carica, ad eccezione del benzoino (nero e bianco) la cui azione è limitata ma concreta. È una delle poche resine ad agire efficacemente sia sulla carica sia sulla circolazione dell’energia, ma la sua azione resterà comunque limitata. Quindi, se si deve purificare in profondità una carica, si preferirà scegliere degli incensi che agiscono per alterazione della vibrazione, in quanto risulteranno più adatti.
Gli incensi che trasformano
Principio purificatore: Trasformazione per alterazione della vibrazione.
Strumenti (in ordine di importanza): ammoniaco ; zollo; assafetida; benzoino nero; canfora; benzoino bianco (si può aggiungere anche l’opoponax - detta anche mirra dolce - ma la sua azione e più limitata).
Quando utilizzarlo? Questo metodo è destinato a purificare principalmente i luoghi fortemente impregnati di cariche molto negative, come accade talvolta in certi luoghi che sono stati teatro di avvenimenti tragici oppure i cui ultimi abitanti hanno lasciato dietro di sé l’impronta dei loro lati più oscuri. Può succedere altresì che alcuni spazi risultino pesantemente caricati in seguito alla presenza di entità più o meno malvagie, attirate da una grande quantità di energia stagnante o dalle persone che vi vivono.
Metodologia - Gli incensi che trasformano
Come per la purificazione delle energie, anche in questo caso sceglieremo gli incensi in grani e non in bastoncini o coni (N.B.; lo zolfo è una pietra, e non una resina) che sarebbero totalmente inefficaci per questo tipo di operazione.
Per questo metodo vi consiglio di usare più incensieri (potete anche utilizzare una ciotola riempita di sabbia) che disporrete negli angoli strategici della stanza: uno a ogni angolo, poi, in funzione della dimensione del locale, mettetene altri quattro in prossimità del centro, dove ne metterete un altro.
Qui l’obiettivo consiste nel diffondere il fumo dell’incenso senza che voi siate presenti durante l’operazione, perché le resine impiegate in questo metodo possono essere nocive per la salute (i vapori di zolfo, per esempio, sono molto aggressivi per le mucose nasali e per i polmoni). Non prendete questo avvertimento alla leggera, perché vi sono già stati degli incidenti, e non è proprio il caso di complicarsi ulteriormente la vita!
Quindi, fate uscire tutti gli animali e le persone presenti, poi accendete i carboncini. Iniziando dalla periferia e avvicinandovi al centro, versate l’equivalente di un cucchiaino di incenso su ogni carboncino.
Dopodiché, uscite, chiudete la porta a chiave affinché non entri nessuno, e lasciate agire per una buona ora. È importante lasciare che la stanza si «impregni» per un periodo abbastanza lungo affinché l’azione sia sufficientemente penetrante da alterare in modo corretto la carica. Troppo spesso i praticanti lasciano agire gli incensi solo per qualche minuto, tante che poi non è insolito sentire qualcuno che si lamenta perché i problemi sono riapparsi qualche giorno o settimana dopo. Una purificazione superficiale è inutile. Molto meglio prendersi il tempo per fare le cose per bene, onde evitare che le cariche tornino rapidamente a contaminare l’ambiente.
Dopo circa un’ora, rientrate nella stanza e spalancate tutte le finestre per far circolare l’aria. Probabilmente ci vorrà un po’ perché l’odore piuttosto acre scompaia, ma è il male minore. Non esitate a utilizzare dei bastoncini d’incenso, sono l’ideale per profumare la stanza, e vi aiuteranno a sbarazzarvi degli odori residui (vale anche per l’odore di tabacco!).
Attenzione: se dovete lasciare l’incensiere incustodito, assicuratevi che sia lontano da tutto ciò che potrebbe incendiarsi (tende, tessuti, tovaglie, piante ecc.).
Vi consiglio personalmente il seguente miscuglio che si e rivelato molto efficace in numerosi casi: 1/3 di benzoino nero, 1/3 di zolfo, 1/3 di ammoniaco. Non esitate a ridurre il tutto con pestello e mortaio onde ottenere un miscuglio più omogeneo e più facile da versare sui carboncini (per ridurre in polvere gli ingredienti va benissimo anche un macinino da caffè).
L’azione di questi incensi è circoscritta principalmente alle cariche e anche se hanno un effetto sulle energie residue, e comunque troppo superficiale (ad eccezione del benzoino) per riuscire a rimetterle correttamente in circolazione. Si sceglieranno gli incensi in funzione dello scopo ricercato.
Questo testo è estratto dal libro "Purificazione - Principi & Metodi".
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