"...E' molto brutto sentirsi maledire.
Tutte quelle parole rabbiose, gli auguri del male... in più, non te lo aspettavi.
Era successo tempo fa: una signora ha risposto alla chiamata e ha sentito tutto ciò. Non ha capito chi telefonava, il numero era oscurato. Ma immaginava chi fosse, doveva essere quella signora con la quale aveva un vecchio conflitto.
Si è sentita male, le sono venuti il mal di testa e la nausea. E' passato un giorno, è passato l'altro, ma non cambia nulla - lei sta sta male.
Dove andare, dal medico? Non è malata, si sente male psicologicamente. Alla polizia? Non ci sono gli estremi per una denuncia, era solo una brutta telefonata.
E' venuta da me a raccontare questo caso. Era pallida, stanca. Le ho chiesto se il cellulare era con lei. E le ho chiesto il suo numero. Ho preso il mio cellulare e l'ho chiamata. La signora si è stupita, ma ha risposto. E ha sentito solo belle parole. Con gli auguri di ogni bene. Solo il bene e il meglio!
Il suo viso si è illuminato, mi ha sorriso. Gli occhi le brillavano! E alla fine della telefonato ha persino riso.
Proprio da questo telefono, in quell'orecchio, nel suo cervello erano entrate le parole di cattiveria. E poi le abbiamo eliminate, tramite lo stesso telefono, e lo stesso orecchio. Nella stessa zona del cervello sono andate le belle parole, parole di salvezza da una persona che per lei significava qualcosa.
La benedizione ha eliminato la maledizione. E tutto andò bene. Non c'era tempo per le lunghe spiegazioni, ma forse, sarebbero state anche inutili. Occorreva agire con decisione e subito, ed è questo che abbiamo fatto.
Il conflitto poi andò a diminuire: la cattiva signora si ammalò e si dedicò alla sua salute.
E la mia conoscente si comprò il nuovo telefono (anche questo le ha portato molta gioia...).
E questa è una semplice storia che parla di una maledizione."
Anna Kiryanova (psicologa)
CONDIVISO DA
Nessun commento:
Posta un commento