La neve ha un suo fascino, esprime magia, sogno. Il suo candore ridisegna i tratti di ogni paesaggio, rende le luci ovattate, e regala nuove sfumature alle tinte dell’inverno, specie la notte, quando il biancore sembra fondersi al blu intenso delle tenebre. Un manto bianco e infinito, che regala emozioni e riflette la bellezza e l’unicità. Non vi è un fiocco uguale all’altro, tutti perfetti, meravigliosi e irripetibili, come le nostre anime quando si accendono di luce. Non vi è creatura uguale all’altra, non vi è donna più bella di un’altra… siamo tutte uniche e bellissime, come i petali delle rose, come i cristalli di neve.
Se pensiamo a epoche passate ci immergiamo in un tempo sospeso, quando a decretare le ore e i minuti era solo il crepitio del fuoco. E in questo tempo senza tempo si ascoltava il parlare delle fiamme attraverso i suoni e le forme, e si traevano auspici. Quanti falò in questo periodo: Sant’Antonio, San Biagio, la giobia… tutti a dar speranza, salutare gli ultimi freddi, segnare i momenti della vita contadina.
Il ghiaccio e il fuoco, si contrappongono e hanno dato vita a questa antica magia.
Il ghiaccio equivale a gelo, tutto appare sospeso e bloccato, come spesso accade anche a noi. Ci sentamo intrappolati in un vizio, in una situazione, in una decisione che non riusciamo a prendere, tutto pare renderci la vita difficile. Le nonne dicevano “ Le tucc giasà!” : “è tutto ghiacciato”. Si pensava alle malie… che qualcuno o qualcosa aveva chiuso le nostre energie in un blocco di ghiaccio… quando ciò accadeva le anziane facevano così:
Prendevano un bricco di metallo e lo riempivano d neve raccolta da un muretto, da un ramo, mai per terra. Poi vi ponevano sopra un lumino e lo accendevano… la neve si scioglieva e con esso il problema. Se era una cattiva abitudine da elominare, la scrivevano su un pezzo di carta grezza, usavano una matita e una sola parola. Per esempio, se la voglia di fare si era afflievolita, scrivevano: “pigrizia” oppure “svogliatezza” . Mettevano il foglietto nella neve e quando questa si era sciolta e il lume consumato buttavano il liquido in un corso d’acqua. Se invece volevano rimettere in moto una situazione ferma recitavano questa frase:
Della magia del ghiaccio che blocca il mio volere
È ora del fuoco potere
E sciolgo ogni malia
Il dolore se ne è andato
Con il ghiaccio sciolto il male è eliminato
Per tutti bene è arrivato!
Qualsiasi uso o tradizione si vada a ripescare ricordiamoci di: usare prudenza nell’uso di candele, erbe ecc… di portare rispetto per la natura e l’ambiente sbarazzandoci dei resti di lumi o altro. Di non sostituire mai e non tralasciare le cure mediche o le valutazioni di professionisti per seguire tradizioni o magie. Se chiediamo qualcosa con parole, frasi e decreti chiediamolo per il bene di tutti. Anche se non credete nella magia è utile creare sempre intenti che non danneggino gli altri… è una questione di equilibri il non abituarsi a pensare solo a noi stessi. Insomma fa bene fare un tuffo nel passato, rivivere le emozioni e le usanze di un tempo ma facciamolo usando il buonsenso…
Cesarina Briante ©
FOTO DELL'AUTRICE
Nessun commento:
Posta un commento