Le candele si benedicono o si consacrano per la Candelora che rappresenta la festa del ritorno alla luce. Gli antichi vedevano febbraio come l'ultimo colpo di coda del gelido inverno, le giornate diventano visibilmente più lunghe. Questi momenti in cui la primavera è alle porte sono stati considerati sacri e portatori di speranza. La cera usata per gli incanti è quella d'api, eccezion fatta per alcune malie oscure che usavano le scure candele di pece. Collegate a questo periodo vi sono le feste di fine Gennaio: La Giobia, i falò di Sant‟Antonio… Il 2 febbraio si benedicono le candele per l'anno liturgico, ma anche le Donne sagge creavano e consacravano quei pochi lumi che avrebbero accompagnato le magie e l'illuminazione durante l‟anno. A differenza dei tempi attuali le Streghe non disponevano di candele dalle tinte decise. Già era molto riuscire a procurarsi qualche luce di cera, possiamo pensare come fosse possibile l'uso di candele in tinta. Per lo più si trattava di ceri accompagnati a parole, gesti ed erbe. Alcune disponevano di frammenti di vetro, trovati casualmente nel corso del tempo, che avevano procurato di tingere con erbe e succhi reperiti in natura. Le candele ardevano dietro ai vetri così tinti e i riflessi di luce colorata esprimevano il loro potere vibrazionale. Se non si trovano quindi candele di una determinata tonalità è possibile sostituirle con appositi contenitori (idonei allo scopo). Le luci colorate influiscono anche sull‟umore, è preferibile quindi non esporsi troppo a tali vibrazioni e visualizzare la propria aura luminosa di luce bianca-dorata alla fine di ogni rito. Un portacandele in materiale trasparente e colorato rilascerà, nell‟area circostante altrettanta luce colorata il cui potere sarà ancora più incisivo di quello di una semplice candela in tinta. Quello che conta è proprio l‟espandersi della tinta stessa che si manifesta così in tutte le sue vibrazioni. Applicare i propri poteri in momenti così precisi nel corso dell'anno, non è solo volontà di vivere la tradizione o di vestirsi di mistero. Questi attimi sono particolarmente intrisi di energie determinate dai movimenti planetari, dalla forza data da secoli di storia, quando coloro che ci hanno preceduto, hanno caricato e ceduto, parte del loro potere, delle loro energie, che si esprimono puntualmente in giorni particolari e imperniati di emozione. Amo purificare le candele prima di usarle. Ogni elemento ha un‟aura vitale che prende forza dall'ambiente e dalle energie circostanti. L‟aura vive in perfetta sintonia col corpo fisico. Alla pulizia del corpo fisico corrisponde anche una pulizia dell'aura. Per questo i bagni con le erbe, l‟uso di determinate proprietà insite nei vegetali influiscono sulle nostre energie. La nostra pelle assorbe i principi attivi fisici di un‟erba ma anche quelli spirituali che andranno a mutare il campo energetico. Usare una candela libera da impurità spirituali è un gesto di rispetto per il creato, per gli Dei. Basta la nostra mente per fare questo. Tenere tra le mani una candela e imprimergli un'energia pulita che passa attraverso i punti d'apertura di potere, posti nei palmi, è sufficiente per ottenere un buon risultato. Non tutti sono pronti a questo e si interviene perciò con un incenso. L‟uso dei profumi è importante. L'aroma è la prima sostanza, il messaggio iniziale che collega il mondo degli uomini con l'altra dimensione. Le sostanze che compongono l‟incenso si vivificano grazie all'infusione di potere messo in moto dall'energia stessa dell'operante. Imparare l‟arte della visualizzazione richiede concentrazione, almeno inizialmente. Per chi ancora non padroneggia questa capacità dettata dalla volontà e dall'immaginazione nitida vi sono metodi antichi e intrisi di potere. Nell'applicarli non si vada a dimenticare l'importanza di plasmare le forme generate dalla fantasia fino a renderle consistenti.
