sabato 28 febbraio 2015

CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEGLI OPERATORI DI LUCE 🙏🙏🙏

Caratteristiche psicologiche degli operatori di luce:

Sin da giovanissimi nella loro vita, si sentono diversi. Di solito si sentono isolati dagli altri, soli e incompresi. Spesso diventano degli individualisti, che dovranno trovare la propria strada unica nella vita.

Hanno delle difficoltà a sentirsi a proprio agio nei lavori e/o nelle strutture organizzative tradizionali. Gli operatori di luce sono antiautoritari per natura, il che significa che si oppongono naturalmente alle decisioni o ai valori che si basano soltanto sul potere o su una gerarchia. Questa caratteristica antiautoritaria è presente anche se sembrano timidi e riservati. È collegata con l'essenza stessa della loro missione qui sulla terra.

Gli operatori di luce si sentono chiamati ad aiutare le persone spesso come terapeuti o insegnanti. Possono essere psicologi, guaritori, insegnanti, infermieri, ecc. Se nella loro professione non aiutano le persone in maniera diretta, l'intento di contribuire al bene superiore dell'umanità è chiaramente presente.

La loro visione della vita è colorata da un senso spirituale di come tutte le cose sono collegate tra di loro. Consciamente o inconsciamente essi portano dentro di sé dei ricordi di sfere di luce non terrene. Ogni tanto possono sentire nostalgia di queste sfere e sentirsi estranei sulla terra.

Onorano e rispettano profondamente la vita, il che si manifesta spesso come amore per gli animali e attenzione verso l'ambiente. La distruzione di parti del regno animale e vegetale sulla terra per opera degli umani provoca in essi dei forti sentimenti di perdita e dolore.

Sono di cuore buono, sensibili ed empatici. Possono avere dei problemi ad affrontare dei comportamenti aggressivi e generalmente sperimentano delle difficoltà ad affermare i propri diritti. Possono essere dei sognatori, ingenui o altamente idealisti, come pure insufficientemente radicati, cioè non abbastanza realisti. Siccome raccolgono facilmente i sentimenti e stati d'animo negativi delle persone che li circondano, è importante che passino del tempo da soli regolarmente. Questo permetterà loro di distinguere tra i propri sentimenti e quelli degli altri. Hanno bisogno di momenti solitari per consultarsi con se stessi e con madre terra.

Hanno vissuto molte vite sulla terra in cui sono stati profondamente coinvolti nella spiritualità e/o religione. Sono stati presenti numerosissimi nei vecchi ordini religiosi del vostro passato, come monaci, suore, eremiti, psichici, streghe, sciamani, preti, sacerdotesse, ecc. Sono stati coloro che fornivano un ponte tra il visibile e l'invisibile, tra il contesto quotidiano della vita terrena e i regni misteriosi dell'aldilà, i regni di Dio e gli spiriti del bene e del male. Per aver realizzato questi ruoli, spesso essi sono stati emarginati e perseguitati. Molti di voi sono stati condannati al rogo a causa dei talenti che possedevate. I traumi della persecuzione hanno lasciato delle tracce profonde nella memoria della vostra anima. Questo può manifestarsi attualmente come paura di essere pienamente radicati, ossia paura di essere realmente presenti, perché vi ricordate di essere stati brutalmente attaccati per via di chi eravate.

© Pamela Kribbe
http://www.jeshua.net/
Traduzione di Paula Launonen


TRATTO E CONDIVISO DA
http://www.jeshua.net/it/lightworker/jeshua3.htm


immagine di brigitte jost presa dal web

giovedì 26 febbraio 2015

LE TRAPPOLE DELL' EGO



Se pensi sia più “Spirituale” andare in bici o con i mezzi pubblici a lavoro, ma poi ti trovi a giudicare coloro che vanno in macchina, sei caduto in una trappola dell’ego.


Se pensi sia più “Spirituale” smettere di guardare la TV perchè annulla il cervello, ma poi ti trovi a giudicare coloro che ancora la guardano, sei caduto in una trappola dell’ego.


Se pensi sia più “Spirituale” evitare di leggere quotidiani e riviste di gossip, ma poi ti trovi a giudicare coloro che li leggono, sei caduto in una trappola dell’ego.


Se pensi sia più “Spirituale” ascoltare musica classica o i suoni della natura, ma poi ti trovi a giudicare chi ascolta la musica commerciale, sei caduto in una trappola dell’ego.


Se pensi sia più “Spirituale” diventare vegetariano, comprare cibi bio, praticare yoga e meditare, ma poi ti ritrovi a giudicare coloro che non fanno tutte queste cose, sei caduto in una trappola dell’ego.


Bisogna sempre stare attenti al sentimento della “superiorità”. Esso è infatti l’indizio più importante che abbiamo per capire che stiamo incorrendo in una trappola dell’ego. L’ego si nasconde abilmente in pensieri nobili come quello di iniziare una dieta vegetariana o usare la bicicletta per poi trasformarsi in senso di superiorità nei confronti di coloro che non seguono lo stesso percorso “spirituale”.

Facciamo attenzione alle trappole dell’ego ..






dal web.............
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mercoledì 25 febbraio 2015

CAMMINO DELLA MATERIA E CAMMINO DELL'ANIMA

CAMMINO DELLA MATERIA E CAMMINO DELL'ANIMA
Spesso pensate al senso dell'esistenza sulla terra e non riuscite a trovare un vero motivo per combattere tutto ciò che vi circonda e vi rende vulnerabili al punto che ogni giorno sembra diventare più pesante.
Il vostro corpo è sottoposto ad un tale stress psicofisico che si indebolisce e non manda più impulsi positivi al cervello rendendo l'esistenza più triste e poco evolutiva. Dovete pensare anche al cammino parallelo che affianca il cammino terreno e che vi conduce a valori molto più profondi.
È il cammino dell'anima che vive in voi per completare le sue esperienze e svolge, se integrata nella vostra vita, un ruolo molto importante: rallegra le ore più buie e aiuta l'essere a comprendere la vera essenza della vita programmata e se si ricongiunge alla vita terrena aiuta l'uomo a ritrovare quella luce interiore che in alcuni momenti sembra spegnersi ogni giorno di più. Bisogna rendere partecipe la vostra parte interiore di tutto ciò che realizzate nella giornata.
Vedrete che la vostra vita diventerà un'esistenza ricca di valori che vanno ben oltre la parte materiale e che si intrecceranno con la vostra parte interiore per condurvi verso capacità che vi proietteranno nella spiritualità della creazione di Dio, che vi permetterà di sperimentare il vivere l'attimo non come momento passeggero ma come crescita interiore e nuovo cammino in un'era totalmente rinnovata, per permettere all'essere di vivere l'esistenza che Dio aveva programmato e che
ancora ogni giorno programma per ogni suo figlio.
Per questo fratelli vi dico usate tutte le particelle che vi sono state donate e usate in particolare quelle cristiche che in voi hanno
riconosciuto degli esseri speciali e che con voi porteranno a termine il
vostro cammino terreno e che vi condurranno ancora di più alla parte di Dio che vi rappresenta e vi sostiene e che vi aiuterà a ricomporre la vostra mente e il vostro cervello per vedere con occhi migliori i valori eterni della vita.
Tornate all'origine della saggezza.
Con affetto vi riconosco in Dio e con il mio nuovo incarico vi sostengo nell'amore fraterno.
Noemi

lunedì 23 febbraio 2015

DECRETI DI CONNY MENDEZ E IL NUMERO 7

La  grande CONNY MENDEZ
aveva capito tutto tempo fa del numero 7 Il numero chiave di questo Universo è il numero 7. Esso si compone di tre unità negative e di quattro unità positive. Si 
potrebbe anche dire “quattro unità bianche e tre nere”, oppure “quattro unità buone e tre cattive”, “quattro unità di luce 
e tre di oscurità”.
Il fatto è che il Bene è sempre maggiore del Male. Il Positivo è più grande del negativo, l’Io Superiore è maggiore 
dell’Io Inferiore, l’Angelo è più potente del Diavolo!
Quando si benedice il Bene contenuto nelle 7 Unità si aumenta il Bene, perché, come tu sai, ciò che viene benedetto
cresce. Questo è un potere che hanno tutti persino i più ignoranti fra di noi. Benedicendo il Bene svanisce quel
contenuto che noi chiamiamo: “male”. Ciò che tu benedici ti mostra immediatamente il suo aspetto buono; hai
riconosciuto la Verità, hai lodato Dio e ciò ti libera dalla morsa del male. Fai la prova. Non crederlo senza provarlo tu
stesso. E’ facilissimo provare. Devi solamente dire: “Io benedico il Bene che si trova in questa situazione e desidero
vederlo”. Il risultato ti stupirà. Amare il Bene è proprio questo. Questo è Amore. Se vuoi impedire che qualcuno ti
faccia un danno, dì mentalmente: “Io ti accolgo nel mio cerchio d’Amore” e lo vedrai cambiare istantaneamente.
Accogli nel tuo circolo d’Amore la tua casa e tutte le persone che la frequentano . Nessuno vi potrà mai rubare né
danneggiare la tua proprietà.
CONNY MENDEZ

domenica 22 febbraio 2015

LA PREGHIERA PUO' SMUOVERE LE MONTAGNE DI LORNA BYRNE



La preghiera può smuovere le montagne di Lorna Byrne,


La preghiera racchiude una forza indicibile, che noi sottovalutiamo. Essa potrebbe smuovere le montagne, se solo glielo permettessimo. Se solo riusciste a immaginare il suo enorme potere, non cedereste mai allo sconforto.

Forse penserete di pregare poco. O forse penserete addirittura di non pregare affatto. Eppure la preghiera può essere anche un pensiero fulmineo che attraversa la mente, una parola o un grido di aiuto rivolto a Dio. Perfino ciò che potremmo associare a una bestemmia potrebbe di fatto rivelarsi una preghiera, perlomeno in alcuni casi, purché scaturisca dall'anima.

Parlo con gli angeli, e chiedo loro di aiutarmi, ma non rivolgo le mie preghiere direttamente a loro, poiché prego solo Dio. La preghiera è una comunicazione diretta con Dio.




Quando si prega, non si è mai da soli. Quando pregate Dio, sappiate che accanto a voi ci sono folte schiere di angeli della preghiera che pregano insieme a voi, indipendentemente dalla vostra fede religiosa o dal vostro modo di agire. La loro presenza serve per rafforzare le vostre invocazioni, per intercedere a vostro favore e per implorare Dio affinchè esaudisca la vostra richiesta. Ogni volta che pregate, quand'anche vi limitaste a pronunciare una sola parola, gli angeli della preghiera evocano l'immagine di una corrente senza fine, che scorre con un'incredibile velocità fino a raggiungere il Paradiso, che è la meta delle vostre orazioni.


Non mi è facile descrivere questi angeli, specie perché, quando li vedo, sono generalmente inseriti all'interno di una schiera compatta, composta da centinaia di migliaia di creature invisibili risucchiate da una corrente di luce, che si muove in modo incessante, quasi fosse una cascata che scende dalla vetta di un monte (anche se in questo caso la corrente si muove verso l'alto). È raro che io veda un angelo della preghiera che rimane statico e immobile; ora, però, ve li vorrei descrivere, memore di un'esperienza passata in cui mi sono apparsi senza muoversi. Gli angeli della preghiera sono altissimi, molto più alti rispetto a un comune essere umano, con lunghe ali affusolate che sembrano essere in perenne movimento. Le loro fattezze evocano l'immagine di creature asessuate, avvolte da una luce scintillante, che rifulge come mille soli. Indossano una tunica bianca dalla linea morbidissima. A volte, mentre si muovono, riesco a intravedere fugacemente la sfumatura, seppur molto tenue, di un altro colore. Sono di una bellezza travolgente.

Mi rendo conto che quanto vi sto dicendo ha dell'incredibile, ma vi assicuro che vedo centinaia di migliaia di angeli della preghiera scorrere come un lunghissimo fiume compatto verso il Paradiso, per depositare le preghiere di ciascun individuo dinanzi al trono di Dio. Che ci crediate o no, ho la possibilità di vedere ciò che vi ho appena descritto; in un certo qual modo, è come se ognuno di quegli angeli portasse in Paradiso un frammento di preghiera o, per meglio dire, ogni sillaba che viene pronunciata. Quando una persona smette di pregare, anche la corrente degli angeli si ferma, salvo poi riprendere a fluire non appena la persona ricomincia la sua orazione.


A volte, qualcuno mi chiede come si prega. Tanto per cominciare, vi racconterò come ho imparato a farlo da bambina. Quando avevo all'incirca quattro anni, un angelo speciale me lo insegnò… Mi prendeva una mano, e la guidava per insegnarmi a tracciare il segno della croce. Mi aveva mostrato un simbolo del cristianesimo, perché ero di fede cattolica. Se fossi appartenuta a un'altra religione, sono certa che mi avrebbe mostrato un simbolo importante per quella credenza.

L'angelo Amen mi insegnò a pregare Dio, esprimendomi nel linguaggio che utilizzavo comunemente ogni giorno, ma anche recitando alcune preghiere formalmente adottate dalla Chiesa cattolica, come l'Ave Maria o il Padre Nostro - le stesse preghiere che avrei comunque imparato a scuola negli anni a venire….

Mi aveva insegnato una particolare forma di preghiera meditativa, che mi permette di pregare con ogni singola particella del mio corpo e della mia anima. È un tipo di orazione molto intensa e profonda, che ricordo di avere recitato quotidianamente per un certo periodo, quando ero piccola. A volte, mi raccolgo in preghiera solo per qualche minuto, altre volte invece mi soffermo più a lungo; a ogni buon conto, tutte le volte che prego in questo modo, è come se il tempo si annullasse e vengo pervasa da una gioia incredibile.

L'angelo Amen mi ha insegnato anche a porre la mia anima in uno stato di preghiera costante, addirittura quando svolgo altre attività. Perfino adesso, mentre scrivo, prego per le situazioni in merito alle quali mi è stato chiesto di pregare. Non è semplice spiegare come io riesca a fare entrambe le cose contemporaneamente, ma vi garantisco che non incontro nessuna difficoltà.

L'angelo Amen è chiamato a svolgere un ruolo importantissimo, che consiste nell’aiutare il mondo a pregare, indipendentemente dalla religione o dalle credenze di ognuno.


La parola «Amen» è assimilabile all'inizio e alla fine di qualsiasi preghiera. È una parola molto importante. Sforzatevi di utilizzarla, poiché ciò contribuirà a rafforzarne le intenzioni. Ecco perché Dio l'ha anteposta a tutto il resto. Però non vi dovete preoccupare, se vi dimenticate di dire «Amen», giacché gli angeli della preghiera lo diranno per voi.

So che chiunque può imparare a pregare e, se chiederete all'angelo Amen di insegnarvelo, state pur certi che lo farà. Vi basterà dire anche solo: «Angelo Amen, insegnami a pregare».

Sforzatevi di prendere l'abitudine di recitare una preghiera, anche breve. Potete farlo mentre vi dedicate alle piccole attività quotidiane, oppure mentre camminate. Potreste magari farlo per qualcosa che vi preoccupa, per un triste evento di cronaca, o per qualcosa verso cui provate riconoscenza; ogni motivo è più che valido per pregare. Cominciate a dedicare un momento della vostra giornata al raccoglimento, nella piena consapevolezza che gli angeli della preghiera sono accanto a voi.

Può bastare anche una preghiera semplice e brevissima, come «Dio, aiutami. Amen».

Vi stupirete voi per primi della differenza che può fare una preghiera piccolissima, come quella che vi ho appena suggerito. Con il passare del tempo, l'orazione, alla quale potete dedicare anche solo un attimo fugace della vostra giornata, vi infonderà una sensazione di pace profonda. Mentre pregate, sforzatevi di divenire consapevoli del fatto che avete un'anima, che siete molto più di un semplice involucro fatto di carne e sangue. Chiedete a Dio di aiutarvi a stabilire un contatto più profondo con voi stessi, affinchè il vostro corpo e la vostra anima divengano una cosa sola attraverso la preghiera. Più pregate, più la vostra coscienza spirituale si rafforza, elevandovi. So che, quand'anche riusciste ad entrare in contatto con il vostro spirito per un brevissimo istante, vi sentireste inevitabilmente pervasi da una gioia immensa.

C'è chi ama pregare utilizzando preghiere formali come il Padre Nostro; ciò non toglie, comunque, che possiate pregare rivolgendovi a Dio come se fosse un amico al quale chiedereste aiuto. Talvolta, abbiamo la sensazione di non riuscire a trovare le parole, o che le nostre parole non siano sufficientemente adatte. Quali che siano le parole che sceglierete di utilizzare, sappiate che andranno benissimo, e che gli angeli della preghiera ne rafforzeranno l'intensità. Non esiste nulla per cui non valga la pena pregare.

…L'angelo Michele non ha mai smesso di ripetermi che, malgrado vi siano diverse religioni, esiste un solo Dio e che, un giorno, tutte le religioni si unificheranno nel nome di un unico credo. Mi ha anche detto che le preghiere recitate dalle persone, a prescindere dalla loro fede di appartenenza, sono tutte ugualmente potenti. Non esistono neppure situazioni troppo gravi, per le quali non valga la pena pregare. A volte, ci lasciamo sopraffare dalla gravita di una situazione, come una guerra o una carestia, sentendoci impotenti, poiché ci sembra di non poter far nulla per renderci utili. E invece possiamo renderci utili pregando. Non dovremmo mai dubitare del potere della preghiera. Dinanzi al turbamento che proviamo, a causa dei fatti di cronaca di cui veniamo a conoscenza guardando i notiziari o leggendo i quotidiani, dovremmo recitare una preghiera.

A onor del vero, le sensazioni di tristezza o di compassione che proviamo sono già una sorta di orazione. Se, tuttavia, sceglieremo di manifestarle attraverso un atto di raccoglimento con Dio, il loro effetto è destinato ad amplificarsi.

Quando sentite la sirena di un'ambulanza, o quando vi capita di passare davanti a un ospedale, recitate una piccola preghiera per chi sta male e per chi se ne prende cura. Se, quando siete per strada, vi capita di vedere una persona in difficoltà, recitate una preghiera per lei. Tutti noi dovremmo ampliare il raggio delle nostre preghiere, senza circoscriverlo solo a noi stessi, alla nostra famiglia e ai nostri amici. Vi viene richiesto di pregare per gli altri, anche per gli abitanti di questo pianeta che non avete mai visto.

Dobbiamo pregare per le nostra società e per i nostri leader, siano essi capi di Stato o dirigenti di colossi aziendali, capi spirituali o leader di piccole e grandi comunità. Tutti noi dobbiamo pregare affinchè ascoltino Dio e i Suoi angeli, e affinchè prendano le decisioni più giuste, poiché le loro scelte si ripercuotono nel bene e nel male su ogni singolo individuo.

Sono convinta che ognuno di voi ha avuto modo di toccare con mano il potere della preghiera nella propria quotidianità.

Troppo spesso ci dimentichiamo di ringraziare, di recitare una preghiera in segno di riconoscenza. Quando lo faccia¬mo, riusciamo ad apprezzare maggiormente i doni che ci vengono elargiti, permettendo alla nostra fede e al nostro rapporto con Dio di rafforzarsi, e di acquisire una connotazione più profonda. Pregare in segno di riconoscenza ci aiuta a divenire consapevoli di ciò che effettivamente abbiamo, infondendoci speranza e fiducia nel futuro.

Poiché desideravo inserire alcune preghiere speciali in questo libro, ho chiesto all'angelo Amen di darmi una mano…

È una preghiera di ringraziamento a Dio.

Preghiera di Ringraziamento

Signore, desidero ringraziarli per tutti i doni

che mi hai elargito. Il dono di un'anima, che è la scintilla della Tua luce;

il dono imperituro del mio angelo custode,

che non mi abbandona mai, neppure per un attimo;

il dono della pace e dell'amore che dimorano in me;

il dono della famiglia che mi hai concesso di avere;

il dono di coloro che mandi nella mia vita,

affinchè diventino miei amici;

il dono di vivere in armonia con coloro che mi circondano; il dono del mio lavoro e dei frutti che mi porta; il dono di tutti i beni materiali, grandi e piccoli,

che rendono più lieve la mia vita; il dono di questo meraviglioso mondo

e della natura che mi circonda.

Grazie, Signore, per tutte le cose di cui

non ho saputo ringraziarli, semplicemente

perché me ne sono dimenticato.

E, soprattutto, grazie, Signore, per tutti i doni,

che sempre mi concedi, e che illuminano la mia vita.

Amen.


Pregare insieme ad altre persone genera un'energia potentissima, specie quando tutti i membri di una comunità si riuniscono in preghiera per una causa comune. Quando sono in chiesa durante la messa - che rappresenta la forma di preghiera collettiva con la quale ho maggior dimestichezza -, ho quasi sempre modo di osservare che le persone pregano, formulando richieste relative ad alcune loro problematiche, piuttosto che ad alcune situazioni che riguardano i loro familiari e i loro amici. Quando c'è una preghiera comune, vedo un numero crescente di angeli della preghiera, che confluiscono verso il Paradiso.

L'angelo Amen mi ha spiegato che, quando un gruppo composto da persone appartenenti a religioni diverse si riunisce in preghiera, l'energia che si genera è molto più potente del solito.

Tutte le volte che mi ritrovo a varcare la soglia di una chiesa, di una moschea, di una sinagoga, di un tempio o di qualsiasi altro luogo sacro, vedo centinaia di angeli che pregano in un angolo appartato, mantenendosi a una certa distanza rispetto agli angeli della preghiera. La religione a cui è associato quel luogo sacro, ammesso che sia davvero così, è alquanto irrilevante. Che si tratti di un edificio, di uno spazio all'aria aperta o, al limite, anche di un luogo sconsacrato, è pur sempre un posto avvolto in un alone di misticismo, all'interno del quale uno stuolo di angeli sarà sempre raccolto in preghiera per invocare l'aiuto di Dio.

Uno spazio dove qualcuno prega può diventare un luogo sacro; potrebbe essere anche solo una stanza, una sedia che avete in casa o un angolo all'interno di un parco. Quando pregate regolarmente in un luogo ben preciso, è come se gli angeli della preghiera lasciassero una scia, creando un'atmosfera più serena o tranquilla in quel particolare punto. È uno dei motivi per i quali molte persone trovano più comodo pregare sempre nello stesso posto. Molte persone ricorrono ad alcuni oggetti sacri, che agevolano il loro raccoglimento. C'è chi utilizza un rosario o un breviario, e c'è chi invece brucia dell'incenso o accende candele. Sono tutti oggetti considerati alla stregua di simboli sacri dalle varie tradizioni religiose, e che ci aiutano a entrare in contatto con Dio. Non dimentichiamo, però, che siamo noi ad averne bisogno, non Dio. Va da sé che le candele sono un simbolo di speranza, un simbolo della luce di Dio. Le persone le accendono per i motivi più disparati. Per quanto mi riguarda, mi piace soprattutto chi accende una candela nella propria casa, per trasformarla in un luogo sacro, che trasuda pace e amore.

Amo pregare insieme agli altri, indipendentemente dalla loro fede religiosa; simili esperienze sono per me fonte di grande gioia, da cui traggo anche molta forza ed energia, come se la mia anima si librasse nell'aria, volteggiando nell'etere.

Attendo con trepidazione il giorno in cui le persone, che appartengono a tutte le religioni della Terra, si abitueranno a pregare insieme…

La preghiera è una potente energia per il bene di questo mondo. Potremmo fare davvero molto, se solo riuscissimo ad ammetterlo. Provate a immaginare cosa accadrebbe se tutti gli abitanti del nostro pianeta, a prescindere dal loro credo religioso, fossero disposti a interrompere le attività nelle quali sono impegnati, per pregare tutti insieme ogni giorno alla stessa ora. L'impatto, che questo fenomeno avrebbe sul mondo sarebbe enorme.

Ogni giorno, ho modo di vedere gli effetti che il potere della preghiera esercita sul mondo; vedo accadere dei miracoli, anche se non sono in grado né di spiegarli né di fornirne una prova tangibile. La preghiera agisce in vari modi a noi sconosciuti e per certi versi misteriosi, che sfuggono alla nostra comprensione.

Sono convinta che ogni giorno si compiono dei miracoli, di cui raramente ci accorgiamo. Molti di questi sono quasi impercettibili, ma possono favorire un grande cambiamento nella vita di una persona o di un intero nucleo familiare.

Sono certa che ognuno di voi ha avuto modo di toccare con mano il potere della preghiera nella propria quotidianità, e che qualcuno ha pregato per ognuno di voi in varie occasioni - anche le persone che non avete mai conosciuto - e ne avete tratto giovamento. Le nostre preghiere vengono sempre esaudite, ma non sempre lo sono nel modo in cui noi pensiamo che dovrebbero esserlo.

Dio e gli angeli mi garantiscono che non esiste una sola preghiera che rimanga inascoltata o che non venga esaudita, anche se per noi è molto difficile comprendere che una persona possa morire malgrado le nostre richieste. Perché le nostre preghiere non sono state esaudite? E perché non vengono esaudite le nostre preghiere per le persone che stanno morendo di fame all'altro capo del mondo?

Comprendo benissimo le perplessità degli individui, che si pongono queste domande.

Riflettendo, discutendo e pregando per far luce su questi interrogativi, mentre ero impegnata nella stesura del capitolo che state leggendo, mi sono resa conto che esistono quattro motivi principali, che spingono le persone ad avere l'impressione che le loro preghiere non vengano ascoltate.

A volte preghiamo per qualcosa che non è contemplato dal disegno di Dio; questo spiega, per esempio, come mai una persona a noi cara non guarisce: evidentemente, è giunto per lei il momento di ritornare presso la Dimora celeste.

A volte preghiamo per ottenere qualcosa che desideriamo e che riteniamo ci spetti, salvo poi rimanere delusi se non va così. Siamo spesso accecati dal desiderio di acquisire qualunque cosa crediamo soddisfi le nostre necessità; ciò non toglie che, in molti casi, non siamo in grado di riconoscere appieno ciò che è davvero meglio per noi. Non di rado, con il senno di poi, siamo ben contenti di non aver ottenuto quello per cui avevamo pregato.

A volte le nostre preghiere non vengono esaudite perché altre persone o anche noi stessi siamo di intralcio alla loro realizzazione; in sostanza, permettiamo al Male di interferire. Questo spiega perché scoppiano le guerre e non c'è verso di fermarle, a dispetto della nostra volontà.

Per quanto concerne il quarto motivo, ritengo che sia imputabile al fatto che le persone non hanno ascoltato e non hanno agito, magari per paura - paura di essere derise, di finire sul lastrico, di sbagliare - o per compiacimento. Dio e gli angeli ci chiedono di ottenere dei risultati concreti in questo mondo. È vero che dobbiamo pregare, ma è altrettanto vero che dobbiamo agire. Ognuno di noi deve fare la propria parte.

Dobbiamo aver fede e non smettere mai di pregare, anche se a volte la nostra fede nel potere della preghiera viene messa a dura prova. In verità, sarà messa costantemente a dura prova, poiché non abbiamo compreso appieno il disegno di Dio per questo mondo.

Non sempre potremmo vedere il risultato tangibile delle nostre richieste ma, indipendentemente dal fatto che lo vedremo oppure no, dobbiamo confidare nell'assunto che le preghiere originano un cambiamento sostanziale nella nostra vita e nel mondo. La preghiera infonde speranza e, a volte, questa speranza è l'unica cosa che ci rimane.

Lorna Byrne – La speranza degli Angeli – BUR - Rizzoli


venerdì 20 febbraio 2015

LA LEGGE DELLA MAGIA OSHO

Ti voglio parlare di una delle più profonde leggi della vita. Forse non ci hai mai pensato prima. Hai sentito dire – tutta la scienza dipende da questo fatto – che alla base di tutto c’è la legge di causa ed effetto: tu crei la causa e ne segue un effetto. La vita è un rapporto causale. Metti il seme nella terra e germoglierà. Se c’è la causa, l’albero ne è la conseguenza. C’è il fuoco; se metti la mano nelle fiamme, ti brucerai. C’è la causa e seguirà l’effetto. Prendi il veleno e morirai. Tu prepari la causa e da questa ne  deriva un effetto.
Questa è una delle leggi scientifiche fondamentali, che alla causa segue un effetto è il legame più intimo che esiste in tutti i processi vitali. La religione conosce una seconda legge, ancora più profonda di questa. Ma la seconda legge, più profonda, apparirà assurda a chi non la conosce e non ha mai provato a metterla in pratica.
La religione afferma: produci l’effetto e la causa seguirà. In termini scientifici questa è un’assurdità. La scienza afferma: se c’è la causa, ne consegue un effetto. La religione sostiene che è vero anche l’opposto: crea l’effetto, e ne consegue la causa.
C’è una situazione in cui ti senti felice: un amico, una persona amata è venuta da te. La situazione è la causa. Ti senti felice; la felicità è l’effetto. L’arrivo dell’amato è la causa. La religione afferma: sii felice e l’amato arriverà. Crea l’effetto e la causa seguirà.
Secondo la mia esperienza, la seconda legge è ancor più fondamentale della prima. Io ho provato, ed è successo. Sii felice e gli amici appariranno. Sii felice e tutto il resto ne consegue.
Gesù dice la stessa cosa con parole diverse: cerca il Regno di Dio, e tutto il resto seguirà. Il Regno di Dio è il fine, l’effetto. Lui dice: prima cerca il fine – il fine vuol dire l’effetto, il risultato – e la causa seguirà. È così che dovrebbe essere.
Non è vero solamente che se metti un seme nella terra ne ricaverai un albero; è anche vero che se c’è un albero, ci saranno milioni di semi. Se la causa è seguita dall’effetto, l’effetto è di nuovo seguito dalla causa. È una catena! Allora diventa un circolo – puoi iniziare da qualunque punto, dal creare la causa o dal creare l’effetto.
E io ti dico che è più facile creare l’effetto, perché esso dipende completamente da te, mentre la causa potrebbe non dipendere completamente da te. Se dico che posso essere felice solo se un certo amico è con me, allora dipendo da quell’amico, dalla sua presenza o assenza. Se dico che non potrò essere felice finché non avrò accumulato una certa ricchezza, allora dipenderò dal resto del mondo, dalla situazione economica e da tante altre cose. Potrebbe anche non succedere, e allora non sarò felice.
La causa è al di là di me. L’effetto è dentro di me. La causa è nei fattori circostanti, nella situazione – è all’esterno. L’effetto sono io! Se riesco a creare l’effetto, la causa seguirà.
Scegli la felicità – questo vuol dire che scegli l’effetto – e poi guarda cosa succede. Scegli l’estasi, e guarda cosa succede. Scegli di essere beato, e guarda cosa succede. La tua vita cambierà immediatamente e vedrai miracoli accadere intorno a te… perché ora hai creato l’effetto e le cause dovranno seguire.
Sembra una magia. Puoi persino chiamarla: “La legge del magico”. La prima è la legge della scienza e la seconda è la legge della magia. La religione è magica, e tu puoi essere il mago. Ecco che cosa t’insegno io: ad essere un mago, a conoscere i segreti della magia.
Prova! Hai provato l’altro modo per tutta la vita – e non solo in questa vita, ma anche in tante altre. Ora ascolta me! Prova questa formula magica, questo mantra che ti sto dando. Crea l’effetto, e guarda cosa succede: sarai immediatamente circondato dalle cause, che seguiranno l’effetto. Non aspettare le cause; hai aspettato a sufficienza. Scegli la felicità e sarai felice.
Che problema c’è? Come mai non riesci a scegliere? Perché non riesci a operare in base a questa legge? Perché la tua mente, tutta la mente, che è stata educata dal pensiero scientifico, sostiene che se non sei felice e cerchi di esserlo, quella felicità sarà artificiale. Se non sei felice e cerchi di esserlo, sarà solo una recita, una finzione. Questo è ciò che sostiene il pensiero scientifico: che non sarà una felicità autentica, che starai solo recitando.
Ma tu non sai che l’energia vitale ha i suoi modi di operare. Se agisci con totalità, diventerà una felicità reale. Ciò che conta è che l’attore sia  assente. Entra totalmente in ciò che fai, e non ci sarà alcuna differenza. Se invece agisci con poca convinzione, rimarrà un fatto artificiale.
Se ti dico di danzare e cantare ed essere estatico, e provi a farlo senza convinzione, solo per vedere cosa succede, tenendoti comunque un po’ da parte e continuando a pensare: è una cosa artificiale, ci provo ma non succede, non è una cosa spontanea – allora rimarrà una recita, una perdita di tempo.
Se provi, provaci con tutto il cuore. Non tenerti da parte, entraci totalmente e diventa il recitare – dissolvi l’attore nella recita, e guarda cosa accade. Diventerà autentico, e allora sentirai che è un fatto spontaneo. Non l’hai fatto tu; saprai allora che è accaduto. Ma se non sei totale, non può succedere. Crea l’effetto, sii totale in esso, e osserva i risultati.
Vi posso far diventare dei re senza regno; dovete solo agire come dei re, e agire con tale totalità che in confronto a voi persino  il vero re sembrerà che stia solo recitando. Quando tutta l’energia va nell’azione, essa diventa realtà! L’energia rende tutto reale. Se rimani ad aspettare che il regno ti arrivi, non accadrà mai.
Persino per un Napoleone o per un Alessandro, che avevano creato vasti imperi, il regno non è mai arrivato. Sono rimasti infelici, perché non sono arrivati a comprendere la seconda legge della vita, la legge primaria e fondamentale. Alessandro voleva creare un regno più grande, un re più grande. Sprecò tutta la vita nel creare il regno, e poi non gli rimase il tempo per essere re. Morì prima di completare la sua opera.
Questo è accaduto a tanti. Il regno non può mai essere completo. Il mondo è infinito; il tuo regno rimarrà per forza di cose parziale. E con un regno parziale, come puoi essere un re totale? Il regno sarà necessariamente limitato, e con un regno limitato come puoi essere un imperatore? È impossibile. Ma tu puoi essere un imperatore; devi solo creare l’effetto.
Swami Ram, uno dei mistici di questo secolo, andò in America. Era solito definirsi Badshah Ram, l’imperatore Ram. Ed era un mendicante! Qualcuno gli disse: sei solo un mendicante, eppure continui a chiamarti imperatore. Ram rispose: non guardare ciò che posseggo. Guarda me. E aveva ragione perché, se guardi le cose, allora tutti sono mendicanti, persino l’imperatore  che sarà solo un mendicante più grande, ecco tutto. Quando Ram esclamò: “Guarda me!”, in quel momento era un imperatore. Se avessi guardato, avresti visto l’imperatore.
Crea l’effetto, diventa l’imperatore, sii un mago… e a partire da questo stesso momento – non occorre aspettare. Uno è costretto ad aspettare se il regno deve venire prima. Se devi prima creare la causa, allora devi aspettare e aspettare, e rimandare. Per creare l’effetto non occorre rimandare. Puoi essere l’imperatore in questo stesso momento.
Quando dico: “Sii l’imperatore e vedrai che il regno verrà”, è una cosa che ho imparato tramite la mia esperienza. Non ti parlo di una teoria o di una dottrina. Sii felice, e quando sei su quella vetta di felicità, vedrai che tutto il mondo è felice con te.
C’è un vecchio detto: ridi e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo. Se riesci a creare l’effetto e ad essere estatico, persino gli alberi, le rocce, la sabbia e le nuvole danzeranno con te; allora l’esistenza intera diventerà una danza, una celebrazione.
Ma dipende da te, dal fatto che sei capace  a creare l’effetto. E io ti dico che è possibile. È la cosa più facile da fare. Sembra difficile perché non hai mai provato. Prova!
Osho, My Way: The Way of the White Clouds, # 3


http://www.osho.com/it/read/featured-articles/emotional-ecology/the-law-of-magic


ESPAVO UNA PAROLA DA RICORDARE SIGNIFICATO

Espavo - Una parola da ricordare


                                                                                 





Traduzione di Magda Cermelli

In una canalizzazione dal vivo, il Gruppo ha raccontato la storia di Amor.
La storia ha inizio con Amor che ha dodici anni e vive in Lemuria, nei giorni di Mu. Il Gruppo dice che è tempo di raccontare questa storia, perché siamo ormai giunti ad uno stadio della nostra evoluzione molto simile a quello dei giorni di Mu.

Nel primo capitolo della storia, il Gruppo racconta come Amor fosse sul punto di "entrare nella Luce". Secondo questa usanza, un ragazzino o una ragazzina dodicenne dovevano dichiarare il loro impegno a diventare adulti responsabili. Non esistevano leggi nei giorni di Mu, ma c'erano usanze da rispettare. Una di queste usanze prevedeva che un ragazzo che stava per entrare nella Luce doveva scegliere una persona, solitamente più vecchia, per assumersi l'impegno di aiutarla nella transizione quando fosse giunto il momento. Alla fine Amor scelse un uomo che conosceva appena il cui nome era Etu. Etu era un linguista che lavorava con le lingue antiche. Durante i mesi e gli anni che seguirono, Amor ed Etu impararono a conoscersi, come voleva l'usanza.

Dopo essere stati lontani per un po', Amor fu convocato alla casa di Etu, perchè era giunta la sua ora. Etu se ne stava andando, anche se era un uomo molto giovane. Amor gli andò vicino ed in quel momento i due uomini completarono il loro sacro contratto.

Amor diede ad Etu il permesso di andarsene, se così desiderava. Allora Etu chiese ad Amor di avvicinarsi al suo letto. Gli disse che aveva un dono per lui. Amor si chinò per ascoltare e sentì Etu dirgli che il suo dono consisteva in una parola, la parola ESPAVO.

Nelle ultime ore della sua vita, Etu gli spiegò che la parola ESPAVO veniva usata nell'antica Lemuria. Era un saluto che veniva usato con il doppio significato di "salve" e di "addio". Etu disse ad Amor che era giunta l'ora di riportare quest'antica parola in uso, poiché il tempo dell'evoluzione si stava avvicinando. Questa parola serviva ad aiutare la gente a ricordare qual era il suo vero posto nell'Universo. Tradotto letteralmente significa: "Grazie per esserti assunto il tuo potere".

Vi invitiamo ad usare quest'antico saluto ancora una volta. Questa è l'ora del potere e vi ringraziamo per essere qui con noi.

ESPAVO, miei cari.

E così sia ...


http://www.lightworker.it/espavo.html



giovedì 19 febbraio 2015

PREPARARSI PER UN CAMBIAMENTO NELL'ENERGIA MARZO 2015

Prepararsi per un Cambiamento nell’Energia (marzo 2015)

La realtà è, carissimi, che ci sono più membri della Famiglia dell’E sul pianeta come mai prima. In questo momento, ci sono alcuni dei più potenti creatori su questo pianeta, che mantengono questa luce e questa bella energia. Alcuni di voi ancora dubitano di se stessi. Questo è OK. Non è la parte importante. La parte importante è che voi siete qui e possedete una luce e che avete portato qualcosa da Casa che solo voi potevate portare. Vi diciamo, carissimi, che le maree stanno cambiando. Nel tempo che chiamate marzo del prossimo anno – soprattutto verso la fine di marzo - ci sarà un cambiamento nella vostra energia. C’è un’energia entrante in quel periodo che vi aiuterà a resettarvi. Sistematevi nel posto più alto adesso. Scoprite dove desiderate essere per lasciare uscire il vostro cuore ed iniziare a creare quell’ologramma di luce. Dove sono i vostri sogni? Molti di voi sono stati in modalità di sopravvivenza e, come tali, hanno perso i propri sogni. Quando lottate giorno per giorno per far succedere qualcosa, perdete di vista la visione più ampia. Questi sono i tempi per riportarla indietro e così facendo  troverete aiuto dall’altra parte proveniente attraverso di voi  in modo molto forte. Troverete altri membri della vostra famiglia che trovano voi. Si tratta della famiglia spirituale che esce dal nulla ed attraverserà ed intersecherà la vostra vita per aiutarvi a riflettere voi stessi per un attimo soltanto, per ricordarvi che vi trovate sul sentiero più bello e nei momenti più belli, magici della vostra vita. Guardate le vostre storie e le vostre inclinazioni, perché ognuno di voi dovrà determinare questo da solo. Tutti voi siete stati leggermente fuori equilibrio in un modo o in un altro sul pianeta Terra. Fa parte della natura della dualità in cui avete vissuto. Adesso vivete in un campo di trialità che è molto diverso da quello da cui siete usciti.  Tuttavia non avete tutti i pezzi. Tenetelo nel vostro cuore prima. Sappiate che non siete soli. Fate quello che potete per connettervi  in ogni modo possibile con gli altri. Questo è ciò che concentra l’energia del cuore e forma il nuovo ologramma che crea il nuovo pianeta. Questo è più possibile oggi di quanto lo fosse anche soltanto la settimana scorsa.

Condividete la vostra luce nella collettività

Sappiamo che non potete vedere questi progressi; sappiamo che vi sentite molto oppressi e drenati da molte delle energie che sono sul pianeta Terra con la forza in questo momento. In passato, queste hanno avuto successo. Non l’avranno questa volta. Non è la direzione della nuova energia, carissimi. Sostenete la vostra luce e condividetela nella collettività nei modi più belli; è così che inizierete a creare questo ologramma e ad entrarci. I più grandi creatori di ologrammi sono qui e noi li chiamano la famiglia dell’ E. Ringraziamo molti di voi per essere qui. Molti di voi hanno in realtà accumulato abbastanza energia e  saggezza per passare ad altre esperienze e tuttavia siete venuti nuovamente qui così potevate far parte di questa bella energia. Adesso è il momento di svegliarsi dal sogno e tenerla profondamente dentro di voi e mettervi con il vento in poppa. Posizionatevi per un nuovo arrivo, una nuova energia ed un nuovo ologramma di luce.

E’ con il più grande onore che vi chiediamo di trattarvi con rispetto reciproco. Nutritevi a vicenda ad ogni occasione. Sappiate che siete esseri integri e completi che si equilibrano in un modo nuovo. E giocate bene insieme

Espavo

Namaste !!!


PUBBLICATO DA FALCO BIANCO






https://reikifloriterapia.wordpress.com/category/aforismi/

mercoledì 18 febbraio 2015

LA GRAZIA DELLA GUARIGIONE di Lorna Byrne

La grazia della guarigione
 

…In ognuno di noi si cela la grazia della guarigione, quel meraviglioso dono che Dio ci ha voluto elargire. ..tutte le volte che avvertite l’impulso di aiutare una persona che soffre – non importa se si tratta di una persona cara piuttosto che di un perfetto sconosciuto -, significa che state attingendo alla grazia della guarigione. Quel potere taumaturgico, che si cela in voi, viene innescato dall’amore e dalla compassione. … la preghiera e l'amore celano a loro volta alcuni aspetti taumaturgici. Ciononostante, ritengo che la grazia della guarigione insita in ognuno di noi sia diversa rispetto alla preghiera o all'amore, benché questi tre elementi siano interconnessi fra loro. Per descriverla meglio, posso solo dire che si tratta di una forza, che scaturisce dalla vostra anima e che confluisce nel vostro corpo, con la finalità di aiutarvi a guarire voi stessi e gli altri.
Ognuno di noi la cela in sé; si tratta di un fenomeno del tutto naturale, che manifestiamo in modo istintivo, senza riconoscerlo automaticamente all'interno del nostro essere. Vedo persone che attingono costantemente alla grazia della guarigione pur sapendo che, nel novantanove percento dei casi, sono del tutto inconsapevoli dell'energia che trasmettono. Quando un individuo è consapevole di utilizzare la grazia della guarigione, quell'energia mi appare notevolmente accentuata.
Se diverrete coscienti di celare in voi la grazia della guarigione, e se sarete intenzionati a utilizzarla, avrete modo di imparare a manifestarla nel migliore dei modi. Man mano che si farà strada in voi la consapevolezza di possedere tale grazia, vi stupirete dei grandi cambiamenti
che si compiranno. Con ciò, non mi riferisco a quegli esseri umani che scelgono di diventare dei guaritori, bensì alle persone comuni, che decidono di utilizzare questo dono nelle piccole cose di ogni giorno - dalla donna, che avanza faticosamente lungo la strada perché ha da poco subito un intervento di protesi all'anca, a vostra sorella in preda a un tremendo mal di testa, piuttosto che a un vostro collega logorato dallo stress.
Per quanto incredibile possa sembrare, possiamo attingere alla grazia della guarigione anche per infondere sollievo ai nostri animali domestici. Quando una delle nostre amatissime bestiole si ammala, possiamo aiutarla a ristabilirsi, ricorrendo a questa energia. Amo gli animali, e ne ho avuti molti nel corso degli anni. Tutte le volte che si sentivano poco bene, mi limitavo a stringerli fra le braccia e ad accarezzarli, sussurrando loro frasi colme di dolcezza.

...Dio ci ha concesso il dono della grazia della guarigione, che tutti noi possiamo mettere al servizio di noi stessi. Per quale motivo, dunque, non dovremmo utilizzarla? Ogni volta che mi capita di vedere qualcuno intento a utilizzarla, è come se percepissi un'ondata che, dalle dita dei piedi sale fino alla sommità del capo, per poi fuoriuscire dal corpo, e rimanere sospesa a mezz'aria a circa trenta centimetri dal corpo stesso, prima di rientrare nuovamente nel corpo e colmarne ogni singolo poro.
Quando l'energia torna nel corpo, è come se vedessi scorrere un fiume dorato in direzione dell'organo, che in quel momento ha bisogno di aiuto.
Sforzatevi di divenire consapevoli della grazia della guarigione, che scaturisce dalla vostra dimensione interiore e, anziché proiettarla sugli altri, rivolgetela su voi stessi e permettetele di colmare ogni singolo frammento del vostro corpo, come se fosse un'onda intrisa di pace. Anche se può apparire complicato, di fatto è una procedura piuttosto semplice, che molte persone pongono in atto in modo istintivo. Cercate di essere maggiormente coscienti dell'uso che ne fate su voi stessi, e abituatevi a far ricorso a essa, quand'anche foste persuasi che la sofferenza fisica o emozionale che vi affligge sia tutto sommato trascurabile. Ricordatevi che la grazia della guarigione è inesauribile; utilizzarla su se stessi non comporta dunque il rischio di privarne qualcun altro.

Troppo spesso diamo prova di scarsa compassione verso noi stessi, e ci giudichiamo in maniera impietosa. Incontro molte persone che non sopportano il loro aspetto fisico, quasi volessero negare a se stesse il permesso di scorgere la bellezza del loro corpo. Che lo crediate o no, siamo tutti perfetti così come siamo. Quelli che voi percepite come difetti, in realtà non lo sono poiché fanno semplicemente parte di quell'essere unico che incarnate.

...Nell'attimo in cui una persona diviene consapevole della grazia della guarigione che cela dentro di sé, state pur certi che inizierà a percepirsi con occhi diversi. Prendete l'abitudine di dedicare dieci secondi della vostra giornata alla scelta consapevole di manifestare riconoscenza nei confronti di questa energia, e di sentire la sua forza dentro di voi. Potrete contare anche sul sostegno del vostro angelo custode. Chiedetegli di aiutarvi ad acquisire maggior consapevolezza del potere insito nella grazia della guarigione che è in voi, per consentirle di scorrere in tutto il vostro essere, e di donarvi il benessere di cui avete bisogno.

Dio ci ha concesso il dono della grazia della guarigione, che tutti noi possiamo mettere al servizio di noi stessi. Per quale motivo, dunque, non dovremmo utilizzarla?

…Gli angeli della guarigione utilizzano la stessa grazia della guarigione che è insita in ognuno di noi; si tratta, comunque, di un'energia più potente giacché scaturisce direttamente da Dio.

…Tutte le volte in cui mi soffermo a parlare degli angeli custodi e dell'uso che possiamo fare della grazia della guarigione racchiusa in ognuno di noi, le persone mi chiedono per quale motivo alcuni malati si riprendono e altri invece no.
…Non sapremo mai e non ci sarà mai dato di comprendere appieno il motivo per il quale Dio permette ad alcuni di guarire, diversamente da altri, che devono invece abbandonare la dimensione terrena. Vi posso comunque assicurare che la guarigione si può manifestare in molti modi. Non è detto che una persona debba per forza sopravvivere. Non si può escludere che l'effetto della grazia della guarigione, che viene trasmessa a quella persona dai suoi cari, abbia invece lo scopo di alleviare il dolore dei suoi congiunti, o di rasserenarli. Continuate a chiedere agli angeli della guarigione di aiutarvi, e a utilizzare la grazia della guarigione racchiusa in voi. Siamo convinti di sapere ciò che è giusto per noi; siamo convinti di sapere cosa ci fa stare bene e ci rende felici, ma Dio ha in serbo un disegno più grande.

Durante la stragrande maggioranza degli eventi ai quali partecipo in tutto il mondo, e che prevedono la presenza del pubblico, ho l'abitudine di recitare la «Preghiera dei Tuoi Angeli della Guarigione», che mi è stata dettata dall'Arcangelo Michele. Il testo della preghiera - le cui parole non sono mie, poiché giungono direttamente da Dio - è fedelmente riportato di seguito:

Preghiera dei Tuoi Angeli della Guarigione,
che Michele, il Tuo Arcangelo, ti porta da parte
di Dio.

Oh Angeli della Guarigione, Oh tu, Schiera Celeste,
riversate su di me,
e su tutte le persone che amo,
la luce delle vostre mani che portano la Guarigione.
Oh Angeli della Guarigione,
fate che io senta su di me la vostra fulgida luce.
Permetterò alla vostra guarigione
di cominciare il suo percorso,
qualunque esso sia, secondo la volontà di Dio.
Amen.

Mi sento dire in continuazione da tante persone che, attraverso questa preghiera che hanno preso l'abitudine di recitare, riescono a trarre un enorme conforto. Questi individui non si limitano a recitarla nei contesti strettamente legati alla guarigione, ma anche prima di sostenere un esame all'università, piuttosto che l'esame per la patente di guida. Ho anche saputo che qualcuno la recita quando si trova per strada in piena notte, e teme per la propria incolumità. Un contadino mi ha addirittura confessato di recitarla quando prega affinchè arrivi la pioggia! Mi è stato altresì riferito di persone che la recitano in occasione di una cerimonia nuziale piuttosto che di un rito funebre.
Non di rado la gente manifesta qualche riserva sulle parole della orazione, e molti vorrebbero addirittura correggerne la sintassi, per renderla degna di ciò che loro considerano un perfetto inglese (o italiano, n.d. T.) ! In tal caso, spiego loro che non è possibile, in quanto quelle sono le testuali parole formulate da Dio e che l'Arcangelo Michele mi ha rivelato sotto dettatura. Il raggio di luce rappresenta la grazia della guarigione che Dio infonde ai suoi angeli, i quali, a loro volta, la trasmettono a noi. La preghiera si riferisce alla luce della mano di Dio, che dona la guarigione.

Dio mi ha affidato questa preghiera, affinchè io la divulgassi in tutto il mondo per aiutare un numero crescente di persone a divenire consapevoli dell'esistenza degli angeli della guarigione, e dell'energia di guarigione della quale possiamo disporre. Questa preghiera è un dono di Dio: dunque, perché non utilizzarlo?

 Di Lorna Byrne – La speranza degli Angeli – BUR Rizzoli

lunedì 16 febbraio 2015

I SETTE SPECCHI ESSENI DI GREGG BRADEN

I Sette Specchi Esseni
di Gregg Braden
tratto dalla trascrizione della  videoconferenza "Camminare tra i mondi"Gli specchi esseni di Gregg Braden

Gli antichi Esseni forse identificarono meglio di chiunque  altro il ruolo
dei rapporti umani, riuscendo a dividerli in 7 categorie: 7 misteri
corrispondenti ai vari tipi di rapporto che ciascun essere umano avrebbe
esperimentato nel corso della sua vita di relazione. Gli Esseni li hanno
definiti "specchi" e ci fanno ricordare che in ogni momento della nostra
vita la nostra  realtà interiore ci viene rispecchiata dalle azioni, dalle
scelte e dal linguaggio di coloro che ci circondano.


IL 1° SPECCHIO ESSENO
Il primo specchio esseno, dei rapporti umani, è quello della nostra presenza nel momento presente.
Il mistero del Primo specchio è incentrato  su cosa noi inviamo nel momento presente, alle persone che ci stanno accanto.
Quando ci troviamo circondati da individui e modelli di rapporto di comportamento in cui domina l'aspetto della rabbia o della paura, lo specchio funziona in  entrambi i sensi, potrebbe invece trattarsi di gioia, estasi e felicità, ciò che vediamo nel primo  specchio è l'immagine di quello che noi siamo nel presente. Chi ci è vicino ce lo rimanda, rispecchiandoci.


IL 2° SPECCHIO ESSENO
Il secondo specchio esseno, dei rapporti umani, ha una qualità simile alla precedente, ma è un po' più sottile. Anziché riflettere ciò che siamo, ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente.
Se siete circondati  da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia o astio e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi: Mi stanno mostrando me stesso nel presente?  Se potete onestamente rispondervi con un no c'è una buona probabilità che vi stiano invece mostrando ciò che voi giudicate nel momento presente.  La rabbia, l'astio o la gioia che voi state giudicando.

IL 3° SPECCHIO ESSENO
Il terzo specchio esseno dei rapporti umani è uno degli specchi più facili da riconoscere, perché lo percepiamo ogni volta che ci troviamo alla presenza di  un'altra persona, quando la guardiamo negli occhi e in quel momento accade qualcosa di magico.  Alla presenza di questa persona, che forse non conosciamo nemmeno, sentiamo come una scossa elettrica, forse anche la pelle d'oca sulla nuca o sulle braccia.  Che cosa è appena
successo, in quell'attimo?
Attraverso la saggezza del terzo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che, nella nostra innocenza, noi rinunciamo a delle grosse parti di noi stesi, per poter sopravvivere alle esperienze della vita.  Possono venir perse, senza che noi ce ne rendiamo conto, oppure le perdiamo consapevolmente o ancora ci vengono portate via da coloro che hanno un potere su di noi.
Talvolta quando ci troviamo in presenza di un individuo che incarna proprio le cose che abbiamo perduto e che stiamo cercando, per poter ritrovare la nostra interezza, i nostri corpi esprimono una risposta fisiologica per mezzo della quale realizziamo di nutrire un'attrazione magnetica verso quella persona.
Se vi trovate in presenza di  qualcuno e, per qualche motivo inspiegabile, sentite l'esigenza di passare del tempo con quella persona, ponetevi una domanda: che cosa ha questa persona che io ho perduto, ho ceduto, o mi è stato portato via?  La risposta  potrebbe sorprendervi molto perché in realtà riconoscerete questa sensazione di familiarità, quasi verso  chiunque incontriate.  Cioè vedrete delle parti di voi stessi in tutti.  Questo è il terzo mistero dei rapporti umani.

IL 4° SPECCHIO ESSENO
Il quarto specchio esseno dei rapporti umani è una  qualità un po' diversa.
Spesso nel corso degli anni ci accade di  adottare dei modelli di comportamento che poi diventano tanto importanti  da farci riorganizzare il resto della nostra vita per accoglierli.
Sovente tali comportamenti sono compulsivi, creano dipendenza. Il Quarto mistero dei rapporti umani, ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione.  Attraverso la dipendenza e la compulsione, noi rinunciamo lentamente proprio alle cose a cui  teniamo di più.  Cioè mentre le cediamo, poco a poco vediamo noi stessi lasciare le cose che più amiamo.
Ad esempio, quando parliamo di dipendenza e compulsione, molte persone pensano all'alcol e alla nicotina che sono certamente capaci di creare tali stati.
Ma ci sono altri modelli di comportamento più sottili come l'esercizio  di controllo in ambiente aziendale o  in famiglia o come la dipendenza dal sesso, dal possedere o generare denaro e abbondanza, anche questi sono esempi di compulsione e dipendenza.
Quando  una persona incarna un simile modello di comportamento, può star certa che il modello, che pur è bello di per sé, si è creato lentamente nel tempo. Poco a poco, noi rinunciamo alle cose  che ci sono più care.  Se riorganizziamo le nostre vite per far posto al modello dell'alcolismo o all' abuso di sostanze forse stiamo rinunciando a porzioni della nostra vita rappresentate dalle persone che amiamo, dalla famiglia, dal lavoro, dalla
nostra stessa sopravvivenza.
Il tratto positivo di questo modello è che può essere riconosciuto ad ogni stadio, senza bisogno di arrivare agli estremi perdendo tutto.  Possiamo riconoscerlo, guarirlo, e ritrovare la nostra interezza ad ogni stadio.


IL 5° SPECCHIO ESSENO
Nella mia  opinione questo modello di rapporti umani, il quinto specchio esseno, è forse il più potente in assoluto, perché credo ci permetta di vedere meglio e più profondamente degli altri la ragione per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un dato modo.  Esso rappresenta lo specchio che ci mostra i nostri genitori nel corso della nostra interazione con loro.
Attraverso questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano  le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre  e il nostro Padre Celeste, vale a dire con l' aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo
concepiamo.
E' attraverso il rapporto con i nostri genitori, che essi ci mostrano le nostre aspettative  e credenze verso il rapporto divino. Per esempio se  ci troviamo a vivere un rapporto con genitori da cui ci sentiamo continuamente giudicati o  per i quali anche  fare del nostro meglio non è mai abbastanza, è altamente probabile che quel rapporto rifletta la  seguente verità: siamo noi che crediamo, dentro di noi, di non essere all'altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che ci si aspettava da noi attraverso la nostra
percezione di noi stessi fino al Creatore.
Questo è uno specchio potente e molto impalpabile, che, forse più di altri, ci  può svelare perché abbiamo vissuto le nostre vite in un determinato modo.

IL 6° SPECCHIO ESSENO
Il sesto specchio esseno dei rapporti umani ha un nome abbastanza infausto, infatti gli antichi lo chiamarono: l'Oscura notte dell'anima.
Ma lo specchio in sé non è necessariamente altrettanto sinistro del suo nome.  Attraverso un'oscura notte dell'anima, ci viene ricordato che la vita tende verso l'equilibrio, che la natura tende  verso l'equilibrio e che ci vuole un essere estremamente  magistrale per bilanciare quell'equilibrio.
Nel momento in cui affrontiamo le più grandi sfide della vita possiamo star certi che esse  divengono possibili solo dopo che abbiamo accumulato tutti gli strumenti che ci servono per superarle con grazia e con facilità, perché è quello il solo modo per superarle.
Fino a che non abbiamo fatto nostri quegli strumenti non ci troveremo mai nelle situazioni che ci richiedono di dimostrare determinati livelli di abilità.  Quindi, da questa prospettiva, le sfide più alte della vita, quelle imposteci dai rapporti umani e forse  anche dalla nostra stessa sopravvivenza, possono essere percepite come delle grandi opportunità a nostra disposizione, per saggiare la nostra  abilità, anziché come dei test
da superare o fallire.
E' proprio attraverso lo specchio della notte oscura dell'anima che vediamo noi stessi nudi, forse per la prima volta, senza l'emozione, il sentimento, ed il pensiero, senza tutte le architetture che ci siamo creati intorno per proteggerci.
Attraverso questo specchio possiamo anche provare a noi stessi che il processo vitale è degno di fiducia ed anche che possiamo aver fiducia in noi stessi mentre viviamo.
La notte oscura dell'anima rappresenta per noi l'opportunità di perdere tutto ciò che ci è sempre stato caro nella vita e di vedere noi stessi alla presenza e nella nudità di quel  niente.
E proprio mentre ci arrampichiamo fuori dall'abisso di ciò che abbiamo perso e percepiamo noi stessi in una nuova luce, che esprimiamo i nostri più alti livelli di maestria.



IL 7° SPECCHIO ESSENO
Dalla prospettiva degli antichi, il settimo mistero dei rapporti umani o settimo specchio esseno era il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile.  E' lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità  che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale.  A parte il fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo invitati a guardare i nostri  successi nella vita senza paragonarli a niente. Senza usare riferimenti esterni di nessun genere.
Il solo modo in cui riusciamo a vederci sotto la luce del successo o del fallimento è quando misuriamo i nostri risultati, facendo uso di un  metro esterno.  A quel punto sorge la seguente domanda: "A quale  modello ci stiamo rifacendo per misurare i nostri risultati? Quale metro usiamo?"
Nella prospettiva di questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che ogni aspetto della nostra vita personale - qualsiasi spetto  - sia perfetto così com'è. Dalla  forma e peso del nostro corpo ai nostri risultati in ambito accademico, aziendale o sportivo.  Ci renderemo conto insieme che, in effetti, questo è vero  e che un risultato può essere sottoposto a giudizio solo quando viene paragonato ad un riferimento
esterno.
Siamo quindi  invitati a permettere a noi stessi di essere il solo punto di riferimento per i risultati che raggiungiamo.


CONDIVISO DA http://www.acquamarinatreviso.org/il-blog/category/gregg%20braden

QUANDO L'ANIMA COMPIE UN SALTO EVOLUTIVO

Quando l'anima compie un salto evolutivo cade la prigione delle vecchie cose ed abitudini
di Francesco Lamendola.

Che cosa accade, dal punto di vista psicologico e umano, e specialmente nelle relazioni interpersonali, quando l'anima compie uno di quei rari e preziosi salti evolutivi, che le consentono di passare ad un livello superiore di esistenza?
Abbiamo detto «rari», perché non accade di frequente che un'anima riesca a compiere un'impresa del genere: al contrario, ve ne sono che rimangono ferme per tutto il proprio ciclo di vita; ed altre le quali, addirittura, regrediscono, scendendo su un livello più basso.
Ma che cosa accade quando essa riesce a salire ad una dimensione superiore, innalzandosi al di sopra di se stessa e creandosi, per così dire, un nuovo cielo al di sopra del suo cielo, un nuovo orizzonte al di là del suo orizzonte, scorgendo cose che prima non vedeva, e udendo voci che prima non udiva, e assaporando profumi che prima non coglieva?
Una immagine convenzionale ed ingenua del salto evolutivo pretenderebbe che i suoi frutti immediati siano, insieme alla chiarificazione interiore, anche un evidente miglioramento delle relazioni umane, un approfondimento e un aumento di benessere rispetto ai sentimenti e alle emozioni, insomma un generale progresso qualitativo. Invece non è affatto così, almeno in una prima fase; e la ragione dovrebbe essere facilmente intuibile.
Ciascuno di noi, anche l'individuo più isolato ed ombroso, vive in un mondo di relazioni: professionali, umane, affettive; tutta una rete che si è costruita attraverso il tempo, giorno dopo giorno, e che riflette il livello raggiunto complessivamente dalla nostra anima. Infatti, il tipo di relazioni che abbiamo costruito nel tempo - sia quelle pienamente volontarie, come possono esserlo quelle di amicizia, sia quelle che non dipendono da noi, almeno in apparenza (poi diremo perché), come quelle di lavoro - altro non sono che la testimonianza del livello spirituale sul quale la nostra anima ha saputo attestarsi.
Per fare un esempio banale, un'anima malvagia, indurita nel commettere il male, tenderà ad associarsi con individui del suo stesso genere, a frequentare quel certo tipo di ambienti, eccetera, secondo il vecchio adagio: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». Infatti, se noi non sapessimo null'altro di una determinata persona, ma avessimo la possibilità di conoscere le persone con le quali ha costruito la propria rete di relazioni, e udissimo come esse parlano di lei (la moglie o il marito; i figli; i genitori; gli amici; i colleghi), saremmo nondimeno in grado di farci un'idea abbastanza precisa del livello spirituale che la contraddistingue.
Le relazioni involontarie non fanno eccezione a questa regola, perché, se è vero che non dipendono direttamente da noi (e questo vale non solo per i colleghi di lavoro o per i vicini di casa, ma anche per i  nostri parenti, compresi quelli più stretti), è pur vero che il nostro orientamento spirituale complessivo ci ha indirizzati verso un determinato ambiente, anziché un altro.
Per esempio, se abbiamo scelto di dedicare la nostra vita all'arte, ci troveremo a frequentare soprattutto degli artisti: ossia delle persone che, al di là delle ovvie differenze individuali, condividono con noi un certo sistema di valori e un certo orizzonte di senso; per cui la nostra vicinanza con essi non può considerarsi interamente frutto del caso. E perfino per quanto riguarda i nostri genitori, si dice che l'anima, prima di incarnarsi in un corpo, abbia fatto la sua scelta, e che, pertanto, l'identità nostri genitori non siano affatto il risultato di circostanze casuali, ma esprima pienamente le tendenze originarie e profonde del nostro essere.
Dunque, dicevamo che sarebbe ingenuo e semplicistico immaginare che il primo effetto di un salto evolutivo, da parte dell'anima che lo ha effettuato, sia quello di un automatico miglioramento qualitativo delle relazioni interpersonali. Per certi aspetti, è vero l'esatto contrario: subentra una fase di distonia, di disagio, di difficoltà, che è proprio la conseguenza inevitabile, e insieme il segno tangibile, del salto compiuto.
Per fare una similitudine, si potrebbe paragonare l'anima che ha realizzato il salto evolutivo ad un marinaio il quale, unico fra i suoi compaesani, abbia oltrepassato di molto i mari conosciuti; e, là dove gli altri si limitavano a gettare le proprie reti in vicinanza della costa, egli abbia drizzato audacemente la prua della sua nave verso l'oceano aperto, e abbia visto mari e terre inesplorati, uomini e animali sconosciuti; e che sia tornato a casa, infine, arricchito di un tale bagaglio di nuove esperienze, da non essere quasi creduto dagli altri.
Ebbene: la prima sensazione di quel marinaio, una volta gettata l'ancora in porto e ripresa la vita di prima, sarà quella dell'angustia, del restringimento, quasi del soffocamento. Proverà una ardente nostalgia per quei mari lontani, per quegli orizzonti sconfinati; e, contemporaneamente, un senso di estraneità rispetto a coloro i quali sono sempre rimasti al paese e che mettono ora in dubbio i suoi racconti o mostrano insofferenza, gelosia, incomprensione per la sua avventura, rimproverandogli, più o meno esplicitamente, di non essere più come tutti loro, di non sapersi riadattare alla situazione ordinaria, all'antico sistema di vita.
Sua moglie, al confronto delle donne affascinanti di quelle terre lontane, gli apparirà insignificante; ristretti gli orizzonti mentali dei vicini; banali e un po' ridicoli gli interessi e le aspirazioni dei vecchi amici d'un tempo. Tutti costoro, d'altro canto, non mancheranno di fargli pesare la sua difficoltà di rimettere i piedi a terra, di tornare ad essere uno di loro; scambieranno per superbia il suo nuovo atteggiamento, attribuiranno a presunzione il suo diverso modo di guardarli, di parlare con loro, perfino i suoi gesti quotidiani, nei quali ravviseranno un non so che di strano e incomprensibile, come se egli fosse diventato un alieno.
Nessuno comprenderà la malinconia di quel marinaio, che si sente ancora negli orecchi il rumoreggiare delle grandi onde oceaniche, e che avrà ancora nello sguardo un riverbero di quei tramonti e di quelle albe incandescenti, laggiù, oltre l'estremo orizzonte conosciuto; nessuno sarà disposto ad ammettere che, una volta assaggiato quel nuovo cibo spirituale, egli non potrebbe mai più, se non tradendo se stesso, ritornare alle prospettive anguste e ai grigi orizzonti della vita di prima, come se nulla fosse stato.
Questa similitudine, peraltro, può rendere solo molto imperfettamente la situazione, psicologica ed esistenziale, che ci stiamo sforzando di descrivere. Di fatto, l'anima che ha compiuto un salto evolutivo ha conquistato qualcosa di nuovo, che non è la semplice nostalgia, ma il possesso di una realtà superiore, ossia un bene concreto e operante, non certo uno sterile rimpianto di qualche cosa fugacemente intravista. Secondo il mito platonico della biga alata, l'anima riesce a intravedere qualche squarcio fugace dell'Iperuranio, prima di ricadere sulla terra; ma il salto evolutivo nei regni superiori dello spirito, è un'altra cosa.
Certo, le ricadute sono sempre possibili; ma, di norma, saranno cadute temporanee e parziali: perché l'anima che sia riuscita, anche solo per una volta, a portarsi al di sopra del livello ordinario di esistenza, ha conquistato un bene che non potrà più esserle tolto. Pertanto, tutti gli ostacoli e le difficoltà che essa dovrà ancora affrontare, nel corso della propria vita terrena, per quanto duri e difficili, non saranno più in grado di riportarla definitivamente giù, da dove si era innalzata. Vedere la luce per una volta, significa conservarne la divina scintilla per sempre.
Questa considerazione ci aiuta a comprendere in che modo l'anima, spiritualmente progredita, riuscirà ad affrontare e a superare il disagio per lo sfasamento venutosi a creare rispetto ai propri compagni di viaggio - parenti, amici, colleghi di lavoro - i quali, invece, sono rimasti fermi sul livello ordinario di esistenza.
L'anima spiritualmente evoluta - e non importa se si trova ancora ad un livello relativamente basso delle dimensioni superiori: perché entrare nelle regioni superiori, vuol già dire innalzarsi di molto sul livello ordinario - non solo riesce a percepire la realtà con un'ampiezza e una profondità infinitamente maggiori; non solo riesce a vedere, o almeno a intuire, la connessione profonda che lega tra loro tutte le cose - quelle vicine e quelle lontane, quelle materiali e quelle spirituali, quelle visibili e quelle invisibili -; ma trova in sé anche gli strumenti per gestire questo potenziamento delle proprie facoltà e per venire incontro alle anime che, invece, non hanno compiuto il medesimo superamento di se stesse.
La legge numero uno del salto evolutivo, infatti, è proprio questa: comprendere che, per trovare ogni cosa, bisogna essere prima disposti a rinunciare a tutto; ovvero, in altre parole, che solo l'acquisizione della pratica del non attaccamento porta i frutti della liberazione.
Ora, un'anima evoluta è un'anima non più legata alla catena dolorosa dell'attaccamento: non desidera più ciecamente; non ama in maniera egoistica; non odia nessuno; non invidia nessuno, se non chi le è spiritualmente superiore.
Di conseguenza, se è vero che la prima sensazione dell'anima che abbia compiuto il salto evolutivo, nei confronti delle vecchie cose e abitudini, è quella di sentirsi chiusa in una prigione, legata a persone e a situazioni che non riguardano più la sua essenza profonda, nondimeno, in una seconda fase, il suo stesso perfezionamento le suggerirà modi e strumenti per ricucire, nei limiti del possibile, lo «strappo» venutosi a creare con gli altri.
Anche in questo caso, possiamo tentare di illustrare la situazione per mezzo di una similitudine.
Nel livello di esistenza ordinario, esistono le simpatie e le antipatie, le amicizie e le inimicizie, gli amori e gli odi, le ambizioni e le repulsioni; di conseguenza, gli esseri umani si relazionano con se stessi e fra di loro (oltre che con gli altri viventi, e perfino con le proprie divinità) sulla base di tali sentimenti primari e di tali motivazioni psicologiche.
Nei livelli di esistenza superiori, l'anima non conosce più queste polarità e queste tensioni e contraddizioni: non vuole più null'altro che quello che vuole la grande legge universale, ossia un amore pieno, incondizionato e disinteressato, una benevolenza, una compassione, che si estendono a tutti, in ogni direzione. Di conseguenza, una persona che abbia realizzato il salto evolutivo non amerà più in maniera egoistica e non odierà più nessuno; non proverà invidia, malevolenza, rabbia e frustrazione; non avrà più desideri illimitati, brame insaziabili, paure incontrollate: avrà raggiunto, in una certa misura, l'armonia con il Tutto.
Ebbene, mettiamoci ora dal punto di vista di quanti sono in relazione con quella persona, ma che non hanno compiuto, a loro volta, il superamento di se stesse; e che, pertanto, sono rimaste ferme allo stato di esistenza ordinario. Prendiamo il caso di una moglie gelosa, di un amico superficiale, di un collega invidioso: ciascuna di queste tre figure si è definita, nel corso del tempo, in seguito ad una interazione con l'individuo di cui abbiamo detto.
Ciascuna di esse, pertanto, conserverà i medesimi atteggiamenti di prima, anche nei suoi confronti; ma sarà lui ad essere profondamente cambiato, al punto che sarebbe più esatto dire che ciò che gli altri vedono di lui, non è la sua realtà attuale, ma la sua realtà passata: pertanto, essi credono di interagire con qualcosa di reale, mentre ciò che hanno davanti è un'immagine illusoria, un autentico fantasma.
Che cosa succederà a quel punto? La moglie gelosa non capirà che la gelosia, come è intesa al livello ordinario dell'esistenza, non ha più ragione di essere; l'amico superficiale non si renderà conto che i suoi pensieri, parole ed azioni, non toccano più il vecchio compagno del tempo libero; e il collega invidioso continuerà a insinuare, calunniare, tramare contro di lui, ma si troverà fra le mani delle armi spuntate, perché nulla di quanto egli potrà dire o fare, per quanto malevolo, riuscirà a penetrare in profondità.
Non vogliamo dire, con questo, che l'anima spiritualmente evoluta sia quella di un superuomo, che nulla e nessuno siano più in grado di turbare. Davanti alla morte di Lazzaro, un suo caro amico, perfino Gesù Cristo scoppiò a piangere. Ciò significa che l'anima evoluta sente anch'essa, e con forza, le passioni; ma è anche certo che possiede gli strumenti per elaborarle in maniera diversa e per trionfare degli aspetti distruttivi di esse, a cominciare dal dolore.
Ecco, allora, che la prigione comincerà ad illuminarsi; le pareti, a sciogliersi; le catene cadranno a terra, infrante. L'anima evoluta è avviata sul sentiero della liberazione, e non vi sono tenebre in esso, anche se il terreno può essere cosparso di rovi spinosi.
Ma l'anima evoluta non avrà paura di graffiarsi: procederà fiduciosa per la sua strada, guardando sempre avanti.
Per l'anima evoluta, non vi sono più catene né prigioni, ma liberi orizzonti sconfinati e un grande, ineffabile senso di pace e di armonia con tutte le cose.



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domenica 15 febbraio 2015

IL PASSAGGIO NEL TUNNEL

Il passaggio nel tunnel

"Vorremmo parlarvi di quella che chiamate la morte e che noi chiamiamo la vita. Non ne abbiamo più parlato da tempo ed ora lo riteniamo necessario per darvi maggiori spiegazioni affinché comprendiate meglio il processo del passaggio.
Tutti quanti hanno sentito parlare del tunnel e della luce alla fine del tunnel. Non è sempre così che succede.
Il passaggio nel tunnel può essere fulmineo o relativamente lungo in funzione delle anime e della loro evoluzione e soprattutto a seconda del loro profondo attaccamento alla terza dimensione e agli esseri del piano terrestre che hanno lasciato.
Certi esseri sono molto legati ai loro beni materiali, a tutti coloro che hanno amato (tuttavia l'Amore li collega per l'eternità) ; la loro tristezza è profonda e non vogliono lasciare il piano terrestre, anche se non hanno più il corpo. Sono in questo tunnel ma non avanzano ; in fondo al tunnel vedono la luce ma sono molto più attirati dalla debole luce del piano della Terra che hanno appena lasciato. Sono quindi un po' persi e spesso infelici.
È per questo motivo che nelle religioni, nelle tradizioni, spesso è stato chiesto di pregare per le anime in partenza, affinché possano andare il più rapidamente possibile verso la Luce e sui loro rispettivi piani, in modo che non si attardino nel limbo, che non si attardino sui piano intermedi.
Per tutti quelli che hanno fatto un cammino spirituale, il passaggio avviene in modo completamente diverso. Se la persona che ha lasciato il piano terrestre si è liberata di tutti i suoi attaccamenti eccessivi, se ha accettato la sua partenza verso i piani della luce, se si distacca rapidamente dagli esseri che ha amato, il tunnel praticamente non esiste.
Una magnifica luce si presenta davanti all'anima che ha lasciato il piano terrestre, la porta della quale vi abbiamo spesso parlato. La porta che serve da passaggio fra i due mondi è spesso una porta di luce bianca e non di luce dorata. La luce dorata è utile in un altro modo.
L'anima si presenta quindi davanti a questa porta e spesso, quando ha lasciato la densità e prima che la oltrepassi, le anime di coloro che ha amato e le sue guide vengono ad accoglierla. Non appena l'anima ha lasciato il corpo, si ritrova circondata dagli esseri che ha amato nelle sue molteplici vite, ma non necessariamente su questa Terra. Questi esseri la accompagnano fino davanti a questa porta di luce bianca.
Il suo passaggio avviene nella gioia perché non si volta indietro, avanza nella serenità, nell'Amore e nella fiducia verso il suo nuovo destino. Per un certo lasso di tempo non prova nemmeno più attaccamento per coloro che ha lasciato, è tutta presa da ciò che diventa. Poi, quando ha varcato la grande porta di luce bianca, quando è sul suo nuovo piano di esistenza, nella sua nuova vita, può voltarsi indietro, può vedere, amare e proteggere tutti gli esseri che ha lasciato nella sua vecchia vita.
L'anima è tranquilla e serena. Non c'è più mancanza, sofferenza e per certe anime talvolta nemmeno disperazione per aver lasciato il piano della Terra.
È così che avverrà per tutti quelli che hanno fatto un cammino e che devono varcare questa porta di luce bianca, solo a condizione che non si voltino indietro.
Non faremo la storia perché non è né il momento né il luogo, ma quando Abramo è stato contattato da degli esseri luminosi che erano venuti in un certo modo a distruggere Sodoma e Gomorra, questi esseri hanno detto a Lot e alla sua sposa che non potevano capire ciò che volesse dire : « non guardatevi indietro ».
Era un simbolo e non la realtà. Il significato era : non guardatevi indietro quando lascerete il piano della Terra, perché se lo farete sarete attirati da coloro che avete lasciato e che sono nella sofferenza, a volte nella disperazione, e farete molta più fatica ad oltrepassare la magnifica porta di luce bianca.
Naturalmente la sposa di Lot non è stata trasformata in pietra ! Lei ha mantenuto il suo attaccamento per il pianeta Terra e non ha potuto compiere il suo piano di evoluzione in un'altra dimensione. Molto di ciò che vi è stato dato nelle scritture è simbolico, ma per gli esseri che vivevano su questo mondo parecchie migliaia di anni fa era necessario che fosse così ! Non diciamo che le cose non siano andate in quel modo, ma non è questo il punto.
Vi facciamo questo esempio per farvi capire che quando siete impegnati sulla via del ritorno non bisogna voltarsi indietro ; bisogna avanzare nell'Amore e nella fiducia, perché se nel momento in cui passate la porta vi voltate e vedete la sofferenza di coloro che avete lasciato, malgrado l'aiuto delle anime che vi circondano farete molta fatica a varcare quella porta. Naturalmente ad un certo punto la varcherete, ma vi soffermerete davanti ad essa per dei momenti preziosi che vi avrebbero permesso di essere dall'altra parte, nella felicità, nella serenità e nell'Amore.
Cosa si trova dietro a quella porta ?
Dietro a quella porta si trova un luogo che chiameremo un passaggio. In questo luogo si trovano moltissime anime che sono nella gioia, nella serenità e nell'Amore e che sono infinitamente felici di accogliere il nuovo arrivato.
L'anima del nuovo arrivato è diretta verso il luogo della sua futura vita. Se ha sofferto molto nel corpo a causa di un incidente o di una lunga malattia, sarà diretta verso quello che potremmo chiamare un « ospedale di Luce », affinché tutta la sofferenza che è impregnata in lei venga dissolta e affinché possa ricreare il suo futuro corpo energetico con l'aiuto degli Esseri di Luce.
Tutto avviene in un modo molto piacevole per l'anima. Non c'è sofferenza per la partenza dalla Terra e poco alla volta la inonda una immensa gioia ; l'anima dimentica totalmente tutto quello che ha potuto vivere, tutto quello che è stata e tutto quello che ha conosciuto prima, e si ricostruisce nell'Amore, nella Saggezza, in una vibrazione estremamente alta."
Mi mostrano quel luogo, ma non so se si tratta di un'immagine o della realtà. C'è una cupola molto luminosa sotto la quale si trovano dei giacigli, delle specie di letti senza coperte e sui quali sono distese molte anime. Dalla cima della cupola è proiettata su di loro una luce molto fluttuante che ha tutti i colori dell'arcobaleno.
Le anime rimangono in questo luogo per un certo tempo. I miei Fratelli di Luce non mi precisano la durata perché il tempo non esiste là dove si trovano loro e dove si trovano le anime.
" Quando le anime che si trovavano in una grande sofferenza si « risvegliano », in un certo senso ritrovano un nuovo corpo e a quel punto gli viene dato accesso a ciò che sono state, a tutte le esperienze che hanno vissuto. È come se gli si mostrasse il libro della loro vita, con le cose positive e le cose negative, perché nel corso di una vita hanno vissuto molte esperienze di gioia, di sofferenza, di tristezza e di paura. A quel punto, gli esseri che hanno aiutato l'anima alla creazione di quel nuovo abito le chiedono :
« Cosa pensi di quella che è stata la tua vita ? Ritieni di aver gestito tutte le tue esperienze in modo adeguato ?
Non giudicare le tue azioni, il modo in cui hai amato, il modo in cui avresti potuto amare e il modo in cui non hai amato ! Guarda, molto semplicemente, fai scorrere tutto ciò che hai potuto essere con le tue emozioni, le tue mancanze. Poi tu sola farai il bilancio. Noi non possiamo farlo, sarai tu a fare il bilancio della tua vita e vedrai i punti deboli, quello che avresti potuto fare meglio, dove avresti potuto avere più Amore, più tolleranza, più comprensione.»
Alla fine di questo ciclo, a tutte le anime verrà dato un immenso regalo, perché accanto agli Esseri di Luce e all'anima che vede scorrere la propria vita, ci saranno quelli che chiamate i Signori del Karma, quelli che gestiscono le esperienze.
Non ci sarà più karma perché non ci sarà più terza dimensione ! Allora le esperienze che non avranno avuto completamente successo non saranno penalizzate da quella che chiamate la legge di causa-effetto, perché le anime che saranno in quel luogo, davanti alla loro stessa vita, avranno compreso così tante cose ! Saranno certe di non rifare più gli errori che hanno fatto nella densità. Capiranno anche che vivere nella densità non sempre è facile e che quale che sia l'anima, anche se molto evoluta, può sempre fare degli errori.
I Signori del Karma terranno conto di tutto quello che le anime hanno potuto sperimentare fin dalla loro creazione. Non sarà più presa una decisione in merito ad una sola vita, ma in merito alle centinaia di vite, perfino le migliaia di vite che hanno vissuto e il bilancio sarà fatto sulla totalità delle esperienze vissute. A quel punto le anime saranno dirette in una o in un'altra direzione per aiutare.
Alcune desidereranno partire e non tornare più nell'ambiente terrestre. Partiranno molto lontano, seguendo il loro desiderio, il loro destino e la loro appartenenza.
Il lavoro sarà molto importante per quelle che avranno scelto di aiutare le anime in partenza dalla Terra ; quelle anime che avranno formulato il desiderio di ricevere le anime in partenza dalla Terra per andare sui piani di Luce saranno assistite dagli Esseri di Luce.
Esse verranno a cercare le anime, all'uscita dalla loro vita terrestre, degli esseri che hanno ancora un grandissimo attaccamento alla Terra, che fanno molta fatica a lasciare il loro denaro, a lasciare coloro che hanno amato profondamente o semplicemente a lasciare la loro vita. Sarà comunque molto difficile per quelle anime attraversare il tunnel per andare verso la Luce, perché saranno ancora troppo attratte dalla Terra, si guarderanno indietro, quindi il lavoro sarà molto più difficile per quelli che aiutano.
È per questo motivo che coloro che sono rimasti sulla Terra dovranno pregare molto affinché quelle anime vadano verso la Luce, pregare anche per chi non conoscono, per tutti quelli che lasciano il piano terrestre, perché voi non potete sapere se passeranno il grande tunnel o se andranno molto rapidamente verso la porta di luce bianca (il passaggio può essere molto corto o molto più lungo).
Quelli che attraverseranno il tunnel non andranno tutti nello stesso passaggio, nella stessa « regione » dell'astrale (benché la parola « astrale » non sia affatto il termine adatto, ma lo utilizzeremo per una vostra migliore comprensione). Saranno presi in carico e in un certo modo educati. Gli verrà spiegato dove sono, gli verrà detto che non hanno più un corpo, alcuni si ribelleranno e non lo vorranno capire. Il lavoro sarà molto più difficile per le anime che verranno ad accogliere quelli che hanno ancora un grande attaccamento per il piano terrestre. Poco a poco, con l'aiuto ricevuto il senso del distacco diminuirà e il lavoro verrà compiuto.
È per questo che anche voi umani avete un importante ruolo da giocare, perché dal piano terrestre potete aiutare tutti coloro che partono, tutti coloro che non conoscete, tutti coloro che sono un po' persi. Durante le vostre preghiere e con Amore, potete proiettare la Luce su di loro affinché indugino meno a lungo nei luoghi un po' tristi, un po' grigi, affinché vadano il più velocemente possibile sul nuovo piano di esistenza.
Ad ogni modo tutta l'umanità dovrà passare per una porta. Il passaggio nella dimensione superiore avverrà sempre per una porta, ma non nello stesso modo per ciascuna anima."
Mi dicono ancora questo riguardo alle anime che avranno varcato la porta di luce bianca :
" Gli verrà data la possibilità di ritornare molto rapidamente sulla Terra di quinta dimensione e di stabilirsi lì per accogliere tutti gli esseri che transiteranno e che praticamente si troveranno direttamente in quella dimensione. Non dovranno passare per il corpo che lasceranno sulla Terra. Passeranno per la trasformazione strutturale del loro corpo.
Non vi parleremo di questo, perché potrebbe creare in voi delle paure inutili e soprattutto dell'incomprensione. Sappiate che se c'è transizione, e ci sarà transizione, tutto sarà diverso e quello che attualmente esiste in terza dimensione non sarà più come è adesso.
È per questa ragione che per tanti e tanti anni siamo stati vicini a voi, è perché familiarizziate con quello che vi attende dall'altra parte, ed è anche per risvegliarvi che mese dopo mese siamo stati presenti accanto a voi, che vi abbiamo insegnato.
Avete dimenticato molto, ma a forza di ripetere le cose, queste si impregnano in voi, prendono forma e saranno di grande utilità al momento opportuno ; diciamo proprio « di grande utilità al momento opportuno », quale che sia questo momento."
Mi dicono :
" È importante che facciate un lavoro di proiezione di Luce e di Amore su tutte le anime che lasciano il piano terrestre."
Mi mostrano delle piccole energie più o meno luminose. Non sono delle sfere, la loro forma è più allungata di quella di una sfera.
" Immaginate di vedere centinaia e migliaia di anime come delle piccole energie. Create una grande strada di luce dorata e attraverso il vostro Amore, attraverso la Luce che emana dal vostro Divino, dirigete tutte quelle anime verso questa strada di Amore e di Luce. Proiettate la vostra coscienza su queste anime.
Fate come se foste un pastore che desidera raccogliere le sue pecore per ricondurle alla loro casa. Se vedete delle anime sparse, riconducetele verso la Luce.
Durante le vostre meditazioni, pensate spesso ad inviare della Luce e dell'Amore a tutte le anime che lasciano il piano della Terra affinché non si guardino indietro, affinché non provino sofferenza e affinché vadano il più velocemente possibile alla loro casa, sul nuovo piano di esistenza, nella loro nuova dimora."

Potete riprodurre questo testo e darne copie secondo le seguenti condizioni :
  • che non sia tagliato,
  • che non subisca nessuna modifica di contenuto,
  • che fate riferimento al nostro sito  http://ducielalaterre.org
  • che menzionate il nome di Monique Mathieu.

✨ PREGHIERA DI GUARIGIONE✨ DI PADRE PIO ✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨

  ✨ PREGHIERA DI GUARIGIONE✨ DI PADRE PIO ✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨   PREGHIERA DI GUARIGIONE Amato Padre, toccami ora con le tue mani miracolose ...