martedì 3 maggio 2022

LA MAGIA DEI SUSSURRI - formule antiche tra incanto e tradizione di CESARINA BRIANTE

 


La Magia dei Sussurri - formule antichie tra incanto e tradizione


I bisbigli o sussurri sono frasi in rima ispirate dagli elementi della natura, qualche volta accompagnate da gesti, che  venivano pronunciate dalle Segnatrici o dalle Donne Sagge quale mezzo d’incanto. Nel passato non c’era molto materiale a disposizione per la magia: candele, pietre, sale e spezie, erano a disposizione dei nobili:  il popolo si doveva accontentare degli elementi in relazione alla dura vita quotidiana, a ciò che offrivano i boschi e i corsi d’acqua: erbe, cenere, sassi e acqua di fonte… anche le parole e i gesti  erano considerati come strumenti di potere e alcune frasi venivano pronunciate dalle segnatrici sottovoce; si trattava di  sussurri appena accennati e un po' confusi. La segretezza che li avvolgeva dava vita a emozioni. Chi assisteva a un rito di guarigione o a un sussurro atto a scacciare un maleficio o per il ritorno di un amore, provava sensazioni intense: il senso di attesa, la speranza, la fiducia. Probabilmente erano questi sentimenti  che davano il via alla soluzione del problema. Il tempo ha caricato di energia queste litanie,  molto simili tra di loro, che sono diffuse e conosciute in quasi tutti i popoli, che si sono tramandate come una tradizione, di generazione in generazione. I sussurri o bisbigli non vanno usati per scopi malefici, non sono il tocco di bacchetta magica, ma se volete provare non si sa mai… l’universo ama la poesia e chi si affida a Lui con fiducia…

La notte del solstizio estivo si riempivano  sette sacchettini di sabbia e per ognuno si mormorava :

Come il mare restituisce l’onda così  ritorna la ricchezza

Come la conchiglia canta la melodia degli oceani così prende forma l’armonia

Quanto sale è nel mare

Quanta abbondanza e bene nelle mie tasche e nella mia casa.

 

Per gli impiccioni e i pettegoli:

Come il vento non puoi afferrare, così i miei segreti non puoi scoperchiare.

 

 

Contro il malocchio:

Occhio diritto

Occhio storto

 Adocchiamento  malefico, Io ti chiudo l’occhio

che il tuo sguardo si giri lontano

non mi tocchi la tua mano

il male che mi mandi si perde nel vento

 se mi vuoi far danno io non lo consento. 

 

In alcuni casi ci appellava alle virtù di erbe più o meno medicinali:

 

Della  verbena si diceva  che può avvicinare quando allontanare:

Marte e Venere un unico abbraccio

Alti nel cielo

La luce si fonde

Chiamo dei pianeti il potere

Perché l’amore sia saldo

E la coppia protetta

 

In molte tradizioni si usa la ruta per guarire dai mali ed eliminare il malocchio, è un’erba che va ben dosata perché può risultare tossica:

Forte Saturno, lento scandisce il tempo

Gira la ruota, passano le stagioni

Gira la ruota e così la luna:

luna che cala la ruta ferisce

ruta nell’acqua, erba  che guarisce.

Cesarina Briante ©

 

Per l’uso delle erbe si raccomanda di valutare eventuali intolleranze personali e di rivolgersi, prima dell’uso, a un’ erborista o farmacista. Le frasi qui riportate fanno parte di antiche tradizioni familiari l’autrice si mette comunque a disposizione per ogni perfezionamento riguardo le fonti. 




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