sabato 8 giugno 2019

LA BARCHETTA DI SAN PIETRO E PAOLO...LA CHIAVE CHE PREDICE LE MAGIE DEL SOLSTIZIO......



La barchetta di San Pietro e Paolo, la chiave che predice e le magie del Solstizio.


Il periodo del Solstizio è ricco di energie. Le ore di luce sono al massimo della potenza. Le tradizioni e le magie si susseguono. Simboli e usanze tramandate che si legano al folklore e agli incanti degli antichi.

Per San Pietro e Paolo si usa fare la barchetta. Si prende un bianco d’uovo a temperatura ambiente, alcuni dicono che deve essere stato deposto da una gallina bianca. Non è semplice trovare oggetti o ingredienti con particolari caratteristiche, specie per chi vive in città, basterà perciò un uovo qualsiasi e se acquistato da un contadino ancora meglio.

In una brocca d’acqua di 7 fontane si pone l’albume e si chiede all’Universo di rispondere a un quesito. Anche in questo caso avere 7 fonti a disposizione non è facile, si ricorre perciò a semplice acqua di rubinetto.

Alla sera si lascia esposta la brocca alla luce della luna e la mattina si troverà all’interno di essa una splendida “barchetta” creata dall’albume rappreso.

Le forme date dall’uovo sono interpretate secondo la sensibilità di ognuno.

Se nella brocca vedete una barchetta coi pennoni alti: ottimo auspicio, successo, esito positivo

Pennoni bassi: esito negativo

Bambino: candore, novità

Fiore: bellezza, esito positivo, fragilità che necessita di protezione, amore

Serpente: Invidie ma può anche indicare sentiero, risveglio, conoscenza

Gallina: Vita domestica, creatività, protezione ma può voler dire anche pettegolezzi

Cuore: amore, protezione, qualcuno vi ama e vi pensa.

Ogni situazione si presta a un responso diverso dato dalla capacità del consultante o della Saggia che interpreta.

Per San Pietro e Paolo si compiono anche magie divinatorie. In molti luoghi si lega la fede a un filo da cucito, nei giorni che anticipano la ricorrenza, e la si usa come un pendolino su un bicchiere d’acqua. Dai movimenti dell’anello, tenuto sospeso sopra il bicchiere, si ottengono risposte secche: un si o un no. Generalmente alcuni giri in senso orario sono considerati positivi, al contrario il “NO” è dato da giri in senso antiorario.

Alla fine del ciclo si usava un tempo legare una chiave a un libro di modeste dimensioni, preferibilmente con una corda con l’intento di porre domande.

Generalmente si usa una chiave femmina (cioè col cannello vuoto). Si tiene tra due dita come nella foto, si pone la domanda e se la chiave gira o cade la risposta è positiva. In alternativa si usa anche porla nella serratura al limite dello scatto. Anche in questo caso se la chiave gira e scatta la risposta è positiva.

I metodi sono diversi e cambiano secondo luogo e tempo. Non si può dire perciò che tali usanze siano identiche per tutti… si tratta in fondo di tradizioni che di scientifico non hanno nulla. Anche il rito dell’acqua e dell’uovo ha una sua spiegazione chimica e non certo magica. L’albume assume forme e si addensa per un fattore termico. Il caldo del giorno accumulato dalla terra o da un piano d’appoggio fa contrasto con la rugiada notturna tipica del periodo.

Per chi crede invece… è il cuore , la fede a parlare e l’unica spiegazione è data dal mistero, dalla volontà di far cadere il velo col mondo sconosciuto. Un mondo che contiene tradizioni, storia assieme alle speranze e ai sentimenti di chi ci ha preceduto.

Cesarina Briante ©

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