Quella che vi propongo è una meditazione un po' particolare. A essere usate sono infatti le carte che solitamente sono riservate per la divinazione o ci fanno compagnia con un solitario. Le carte sono uno strumento molto antico la cui origine si perde nel tempo. I tarocchi sono nati, invece, alla corte dei Visconti nel XV secolo. Meditare con le carte apre a un Percorso Interiore e questo è proprio il momento adatto per iniziare, vista la primavera alle porte e la Luna in fase crescente.
Normalmente si inizia con il Bagatto o Mago dei tarocchi, il numero 1, l'inizio del ciclo ma questi giorni di Aprile sono energeticamente collegati al Due di Bastoni.
Il Sole è in Ariete e quindi è Marte il Signore di questa fase mentre l'elemento è il fuoco.
Nei momenti in cui regna la confusione o cerchiamo di ottenere risposte che non arrivano possiamo porci di fronte a questa carta, osservarne il disegno, riflettere sul numero.
Siamo disposte a guardare dentro di noi? Il due è la coppia, le forze opposte che cercano equilibrio, la dualità. Noi siamo corpo e anima, ricerchiamo come trovare un punto che armonizzi i bisogni spirituali con quelli materiali, lasciamo scorrere la mente e chiediamo all'Universo una risposta.
Mi ricordo di un'anziana che meditava davanti alle figure di un vecchio mazzo di carte e quando lo faceva usava anche i materiali trovati nel bosco e collegati con la carta in questione.
Prendeva il due di fiori e lo poneva tra due rametti. Poi diceva:
Per la forza della natura
mi si sveli l'enigma
sfinge del sapere
apri il tuo segreto
mostrami la via
perchè io conosca la verità...
La frase era una sua abitudine, ma il meditare sulle carte, come fossero mandala è usanza antica e conosciuta.
Questo metodo non ha una base scientifica e prima di agire in merito a decisioni importanti è opportuno valutare le situazioni con metodi attinenti alla realtà. Lo scopo di queste pratiche è di conoscere le tradizioni del passato, ma non si possono dare per certi risultati e risposte.
Cesarina Briante (c)
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